I sospetti dell’Associazione Caponnetto denunciati con il comunicato di sabato scorso, trovano conferma nelle indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Anamnia di Napoli e dalla Tenenza dei Carabinieri
Inizia a delinearsi un quadro inquietante . Le manifestazioni violente di Arzano, inscenate strumentalmente contro le misure anti-covid messe in campo dalla Commissione Straordinaria che amministra il Comune sciolto per infiltrazioni mafiose, vedrebbero la regia di politici legati all’amministrazione sciolta per mafia con la finalità di zittire giornalisti coraggiosi come Mimmo Rubio e Giuseppe impegnati sul fronte della denuncia ai fenomeni criminali che attanagliano quel territorio.
L’articolo di stampa pone in evidenza come i soggetti promotori degli episodi criminali abbiano in anima anche la riconquista dell’amministrazione Comunale alle prossime elezione e di neutralizzare l’efficace azione investigativa finora condotta dalla Tenenza dei Carabinieri di Arzano.
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Scontri e minacce ai giornalisti: identificati tutti i delinquenti
ARZANO. Proteste e blocchi stradali: indagini a tutto campo di carabinieri e Dda. Tra i manifestanti frange eversive politicamente schierate e pregiudicati. È stato il procuratore di Napoli Giovanni Melillo a fornire una prima lettura della protesta scoppiata contro la “zona rossa”. In particolare, i blocchi stradali e i sit-in di protesta verrebbero inquadrati come il primo tentativo di sfruttare per fini politici e criminali il disagi legittimi di cittadini e commercianti. Un connubio politico – criminale che ha messo in ombra una protesta civile. Al lavoro, oltre al procuratore capo, anche i pm Sergio Amato. Rosa Volpe, Luigi Frunzio e Giuseppe Lucantonio. Forse una stessa strategia ad Amano si è registrata nei pressi della rotonda dove, nei tantissimi video e foto, si intravedono soggetti esterni “animare” la folla, e diversi amministratori fomentare la rabbia contro la commissione straordinaria e il giornalista Mimmo Rubio. In quei frangenti nessuno sembra opporsi a quei soggetti, che si muovono come i padroni del territorio a bordo di moto e motorini prendendo a pugni anche le poche auto in giro per la città in quei momenti caldi. Tutti, sembra, identificati dalla forze dell’ordine. E c’è una pista investigativa su cui paio-no rivolte le attenzioni dei magistrati: il clan gli Amato-Pagano attraverso uomini a loro “collegati” erano presenti, in mezzo ai di-versi cortei contro il lockdown stabilito dal-la commissione prefettizia e dalla Regione Campania. Sarebbero stati lì infiltrati tra la gente, a cavalcare il legittimo malessere sociale. Ma perché? Quali interessi? Innanzitutto lo smercio e lo spaccio della droga sospesi, ma anche forse un segnale chiaro ed inequivocabile che ad Arzano comandano loro. Forse un patto con alcune frange di ex amministratori comunali per tentare l’assalto e indurre al silenzio i giornalisti locali che si occupano di inchieste scomode, commissione prefettizia e forze dell’ordine territoriali accusati di “vedere” troppo. I messaggi sono sembrati tam tam. I commenti sui social sono tanti e a “girare” su WhattsApp è il nome di un ex consigliere comunale che sarebbe stato già negli anni passati contiguo ad ambienti criminali. Insieme alla sua foto, messaggi di quelli che Io idolatrano a futuro sindaco in quanto capace di “passare anche sopra la caserma dei carabinieri” accusata di fare troppe indagini sui collegamenti tra clan, politica e voti sporchi. Insomma, il “là” che doveva rappresentare una sorta di guerra santa contro lo Stato e i giornalisti. Il momento per assestare il col-po di grazia anche alla politica sana. Intanto vanno avanti spedite le indagini e non si escludono colpi di scena. Intanto via Sensale, strada di collegamento tra il comune di Arzano e quello di Grumo Nevano, è stata bloccata dai Carabinieri del-la stazione di Grumo Nevano: prolungato il blocco perimetrale e informato gli enti competenti. I militari non escludono che la strada, sterrata e in parte asfaltata, possa essere stata utilizzata per “evadere” dalla zona rossa.