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Caivano, il dossier del Viminale: «Comune asservito ai clan»

Occupazioni illegittime al Parco Verde: 900mila euro di danni per le casse pubbliche

di Lorenzo Calò

Domenica 5 Novembre 2023, 23:03 – Il Mattino

Un Comune sostanzialmente controllato dal clan locale a causa dell’esistenza «di dinamiche gestionali tese ad asservire l’apparato elettivo-burocratico al perseguimento degli interessi della criminalità organizzata». È durissima la relazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, un documento di otto pagine che accompagna il decreto di scioglimento per infiltrazioni mafiose firmato lo scorso 17 ottobre dal presidente della Repubblica dopo la deliberazione del Cdm del giorno precedente.

Un provvedimento assunto dal governo a causa della gravità degli elementi emersi sulla contiguità tra apparati della macchina municipale, esponenti politici locali, dipendenti comunali e boss della zona. Insomma, un panorama desolante già cristallizzato nella documentazione firmata dal prefetto di Napoli Claudio Palomba e spedita al Viminale tra il 12 e il 13 ottobre scorsi, a conferma della tempestività con cui si è deciso di intervenire su Caivano parallelamente agli impegni assunti dal governo in relazione al piano di rilancio, alla nomina del commissario Fabio Ciciliano e allo stanziamento straordinario di 30 milioni di euro per l’implementazione di tutte le attività connesse alla «bonifica e alla rigenerazione» del tessuto urbano e sociale.

Sorprende quindi soltanto in parte la considerazione espressa dal ministro Piantedosi in ordine alle rappresentanze politiche locali, rinnovate nelle consultazioni del 20 e 21 settembre 2020 che hanno portato all’elezione del sindaco Vincenzo Falco. Quest’ultimo è stato disarcionato lo scorso agosto in seguito alle concomitanti dimissioni di 13 consiglieri su 24 «a dimostrazione di una ripetuta e periodica instabilità politica riferita al mandato elettivo». «Proprio a questo riguardo – scrive il titolare del Viminale – il prefetto di Napoli pone in rilievo una sostanziale continuità amministrativa, atteso che tra i ventiquattro consiglieri eletti nella tornata del 2020, e cioè quella subentrata all’ultima commissione straordinaria» – nominata dopo lo scioglimento per camorra deciso il 27 aprile 2018 – figurano numerosi componenti presenti proprio nel civico consesso mandato a casa cinque anni fa. Ecco anche perché, senza giri di parole, il ministero dell’Interno parla di «un controllo assoluto dell’attività amministrativa comunale, in particolare, ma non solo, nel settore delle assegnazioni dei lavori pubblici, giovandosi di un inquietante e diffuso clima di omertà e di intimidazione perpetrate anche nei riguardi di consiglieri comunali non disposti a seguire le indicazioni del sodalizio, gruppo criminale al quale risultano pienamente organici anche alcuni amministratori comunali».

fonte:https://www.ilmattino.it/napoli/area_metropolitana/caivano_relazione_viminale_camorra_comune_clan-7737470.html