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Caivano diventerà ambasciata dei bambini. Ma lo Stato dov’è?

Caivano ambasciata dei bambini. Da luogo che comprende aree come Parco verde, enclave di abusi e di orrori sui piccoli innocenti, a  simbolo della rinascita possibile. E’ una delle iniziative emerse nell’incontro pubblico che si è concluso poco fa a Caivano con la marcia dei palloncini bianchi. Pisani: ci sono cento, mille Parco verde in Italia, nessuna criminalizzazione dei territori ma presenza vera dello Stato

 

Un incontro partecipato dalla cittadinanza, cui si sono via via aggiunti tanti cittadini di Caivano, molti provenienti proprio dal Parco verde.  E poi lei, Mimma Guardato, che ha preso posto silenziosa accanto ai relatori, e subito dopo anche Pietro, il papà di Chicca, seduto vicino al suo avvocato, Sergio Pisani.

Su tutti le veementi introduzioni del sindaco di Caivano Simone Monopoli e dell’avvocato Angelo Pisani, il primo ad aver acceso i riflettori su  quello che stava realmente accadendo dentro quei palazzoni dove due bambini vengono buttati giù dall’ottavo piano, sfracellati sul selciato come stracci, dopo essere stati abusati.

E se Monopoli, che ha già rivolto lettere alle massime autorità dello Stato senza ricevere risposta, preannuncia che la prossima marcia «se necessario la faremo tutti insieme a Roma, dinanzi al Parlamento, e quelle porte siamo disposte a sfondarle, se non vorranno ascoltarci, se con ci assicureranno l’arrivi di investimenti e l’adozione di adeguati provvedimenti», non meno duro è Angelo Pisani, che richiama con forza  alle sue responsabilità lo Stato intero, «uno Stato finora qui latitante, la cui assenza ha permesso il verificarsi di tutto questo orrore».

Lavoro, lavoro, lavoro: questa la parola più volte risuonata nei tanti interventi, dal tavolo dei relatori – dove il confronto è stato condotto dalla giornalista Rita Pennarola – fino al fondo della sala, con tanta gente in piedi che non riusciva a trattenere tante volte l’emozione e la rabbia. Applausi commossi nel ricordo di Federico Bisceglia, il pm di Napoli Nord che per primo aveva impresso impulso alle indagini dopo le denunce di Pisani, che fin dalle prime ore, giunto sul posto con il penalista Sergio Pisani, aveva messo in relazione la morte di Fortuna con la “caduta accidentale” del piccolo Antonio avvenuta un anno prima.

«Il carcere, così come è adesso – ha aggiunto Angelo Pisani – non serve contro la pedofilia, lo Stato si limita a mantenere gli artefici di questi mostruosi reati a spese della collettività, ma non esiste alcuna forma di riabilitazione». «Occorrono pene più severe – ha incalzato Sergio Pisani – è necessario che la pedofilia venga considerata come l’omicidio, perché è un omicidio dell’anima, da cui non si guarisce mai più». 

Roberto Mirabile de La Caramella buona onlus, arrivato da Reggio Emilia, ha proposto un capovolgimento di fronte: Caivano diventi una sorta di “Ambasciata dei bambini”. Proposta accolta subito dal sindaco Monopoli e da Angelo Pisani «perché – ha detto il legale – solo così il sacrificio di Chicca e di Antonio non sarà stato vano». Mirabile inoltre ha offerto alla popolazione di Caivano una tre giorni formativa «per comprendere e prevenire le dinamiche, spesso silenti, di questi reati», mentre don Aniello Manganiello, parroco coraggio di Scampia, ha invitato ad una vigilanza attiva sul territorio, esortando la popolazione a mettere in campo  forme sane di associazionismo come la sua “Ultimi”, operante da anni nel difficile contesto delle vele.  

«Questo incontro non è una conclusione – ha annunciato Angelo Pisani – al contrario, è solo l’inizio, così come solo all’inizio è il difficile percorso per arrivare alla verità e salvare altri bambini vittime di analoghe sofferenze, un percorso che ripercorreremo tutti insieme nelle pagine di un libro verità e nel corso di prossimi incontri pubblici». 

 

Napoli, 26 maggio 2016   

                                    Ufficio stampa studio avvocati Angelo e Sergio Pisani

 

 

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