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Bruno Carbone catturato a Roma, latitanza finita per il narcos della camorra

Di Alessandro Caracciolo

15 Novembre 2022

Bruno Carbone è stato arrestato a Roma, considerato uno dei maggiori narcotrafficanti napoletani. Il 45enne era latitante dal 2003, quando era stato condannato a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti lungo la rotta Spagna-Napoli-Catania.

Era destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, fatti per i quali è stato già giudicato e condannato in primo e secondo grado. Nel contempo  nei confronti di Carbone la polizia giudiziaria ha eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione per una pena di 20 anni di reclusione, emesso dalla Procura Generale di Catania a seguito di sentenza passata in giudicato per il delitto di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, nonché un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica – D.D.A., per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.

I RAPPORTI CON I CLAN

Per anni avrebbe gestito il rapporto con i colombiani, avrebbe rifornito di droga diversi clan clan di camorra, dai Nuvoletta ai Ciccarelli di Parco Verde, fino ai clan del Rione Traiano. Dunque stamattina all’aeroporto di Ciampino, la Squadra Mobile, il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli e il G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Napoli hanno tratto in arresto il latitante napoletano. Il 45enne era destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia: il narcos è stato già giudicato e condannato in primo e secondo grado.

Lo scorso 7 ottobre una nuova ordinanza di custodia cautelare venne emessa contro Bruno Carbone e Raffaele Imperiale. I due super-narcos di origine napoletana sono finiti nel blitz della Procura di Reggio Calabria che ha complessivamente portato all’arresto di 36 persone, 34 in carcere e 2 ai domiciliari. Entrambi hanno fatto affari con diversi clan della camorra sempre nell’ambito del narcotraffico. Il trafficante originario di Castellammare di Stabia è ritenuto un soggetto di rilievo criminale assoluto. L’organizzazione avrebbe assicurato la logistica del narcotraffico all’interno del porto di Gioia Tauro.

LO SCAMBIO DI PERSONA

Nel 2020 Domenico Alfano, estrano al clan, fu arrestato a Dubai con l’accusa di essere Bruno Carbone. Tramite l’avvocato napoletano inviò delle lettere ai giornali per proclamare la sua innocenza, raccontò la sua disavventura e spiegò che era soltanto un imprenditore che gestiva una pizzeria a Panama. Intanto i carabinieri, ricevuta la comunicazione da Dubai, verificarono le impronte digitali con quelle di Carbone e appurarono che non si trattava della stessa persona. Insomma c’era stato uno scambio di persona.

ESTRADIZIONE DI IMPERIALE

Lo scorso marzo la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato ha comunicato a questo Ufficio l’avvenuto trasferimento da Dubai all’Italia di Raffaele Imperiale. Disposto un volo di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri per trasferire l’altro narcos della camorra.

A Roma gli ufficiali di polizia giudiziaria della Squadra Mobile della Questura di Napoli e del G.I.C.O. della G.d.F. di Napoli, intervenuti con la collaborazione del S.C.O. e del S.C.I.C.O., provvedevano a notificare ad Imperiale l’ordine di esecuzione della pena detentiva al medesimo comminata per il delitto di cui all’art. 74 d.P.R. 309/1990.

Per lui anche un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa, sulla base di successive indagini di questo Ufficio in relazione al delitto di cui all’art. 416-bis c.p. (per condotte contestate come poste in essere sino al 2021), dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli. Ieri il magistrato ha quindi proceduto al relativo, rituale interrogatorio di garanzia.

A Fiumicino, la squadra mobile e il Gico della Finanza gli hanno notificato l’ordine di esecuzione della condanna a 5 anni e 10 mesi per droga e l’ordinanza cautelare per associazione camorristica con il clan degli Scissionisti di Scampia contestata fino al 2021.

fonte:https://internapoli.it/bruno-carbone-dubai-camorra-latitanza/