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Brillante operazione della DDA e delle forze dell’ordine di Napoli

Nel corso di una recente indagine della DIA  operati sequestri di pizzerie in tutta Italia. Napoli, Bologna, Genova, Torino,Varese, Caserta. Un approfondimento su Genova.

Fonte: il secolo xix 30 giugno 2011

Camorra, sigilli a Genova alla “pizzeria dei calciatori”

Napoli – La Direzione investigativa Antimafia del capoluogo campano, con la collaborazione dei carabinieri e della Finanza, ha eseguito alle prime luci del giorno una serie di arresti e sequestri in esecuzione di ordinanze emesse dal tribunale nei confronti di presunti esponenti del clan camorristico Lo Russo, che ha base nel quartiere di Miano.

Sigilli anche a Genova per la pizzeria Regina Margherita, la gelateria e pasticceria Cavalier Cocozza e del pub-grill Next. I tre locali si trovano in piazza della Vittoria, nel centro cittadino, e sono da sempre punto di riferimento della vita mondana genovese e vengono ritenuti di tendenza. Ristorante, gelateria e pub-grill, sempre molto affollati, e fino a tarda sera, sono frequentati anche da vip e calciatori. Il “Regina Margherita” era stato associato in particolare a Raffaele Palladino che all’inaugurazione era accreditato come socio, ma che poco dopo aveva precisato di essere solo un amico dei titolari e in effetti non risulta far parte della società. Di certo, né Palladino, né Fabio Cannavaro, che invece ha importanti quote nella società proprietaria della catena nazionale, sono indagati.

Secondo quanto spiegato, le indagini hanno riguardato una «ingentissima attività di riciclaggio e di usura» e il reinvestimento di capitali illeciti in catene di ristoranti, pub e bar distribuiti prevalentemente sul lungomare napoletano, ma con “filiali” anche a Caserta, Bologna, Genova, Torino e Varese.

In manette sono finite 15 persone, mentre altre 40 risultano indagate: fra queste c’è anche il capo della squadra Mobile della polizia di Napoli,Vittorio Pisani, accusato di favoreggiamento nei confronti dei titolari di un ristorante, come ha confermato il procuratore Giovandomenico Lepore. Pisani, colpito da divieto di dimora a Napoli, avrebbe rivelato all’imprenditore Marco Iorio notizie riservate sull’inchiesta in corso, consentendogli di sottrarre beni al sequestro e di depistare le indagini.

Il valore dei beni sequestrati ammonta a circa 100 milioni di euro, mentre circa 30 milioni in contanti sono stati recuperati dalle forze dell’ordine.

I camorristi “investivano” i proventi delle azioni criminali in attività lecite, in particolare nel Regina Margherita Group, una società che ha numerosi ristoranti in Campania e di cui fa parte anche il calciatore Fabio Cannavaro, campione del mondo con l’Italia nel 2006. Secondo quanto spiegato, Cannavaro non è indagato, ma avrebbe fatto da “prestanome”a Iorio, legato al gruppo di Mario Potenza , dedito all’usura e legato a clan camorristici. Questa mattina il calciatore ha dato la sua versione dei fatti .

A Napoli, il locale più noto della catena Regina Margherita è in via Partenope, ma c’è anche il bar Ballantine, il ristorante-pizzeria I re di Napoli, la paninoteca Dog Out (in piazza Municipio) e il ristorante Villa delle Ninfe, a Pozzuoli: «Tutti – secondo il giudice per le indagini preliminari – sono nella titolarità di società le cui quote sono a loro volta intestate a prestanome, cioè a soggetti estranei ai gruppi familiari Iorio e Potenza, ma di fatto a loro legati da rapporto di dipendenza e subordinazione. Nella realtà, come dimostrato dalle intercettazioni, il potere decisionale rimane sempre saldo nelle mani degli imprenditori indagati. Spesso questi soggetti, formalmente investiti della titolarità delle quote, hanno anche mansioni di dipendenti all’interno delle aziende, a volte anche in posizione sovraordinata rispetto al resto del personale».

Alle indagini hanno dato un contributo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Salvatore Lo Russo, ex boss dell’omonima organizzazione criminale che ha riferito, tra l’altro, degli stretti legami di amicizia tra lui e il capo della Mobile.