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Borgo Montello sì, Borgo Montello no: ancora si discute di questo e solo di questo. Ma perché la stampa pontina non parla anche delle tonnellate di frutta e verdure che da anni arrivano nei grandi centri di distribuzioni dalla Campania e poi vengono inviate in tutta Italia ed anche all’estero? E perché non si chiede e chiede se per caso tutti questi prodotti che noi mangiamo non provengano da terreni avvelenati dalla camorra? Schiavone ha parlato di 5 milioni di persone che stanno morendo e debbono morire ed il problema, quindi, non è solo Borgo Montello. E’ questa un’informazione completa e corretta?

BORGO MONTELLO SI’ BORGO MONTELLO NO:
LA STAMPA PONTINA PARLA SOLO DEGLI INTERRAMENTI CHE SAREBBERO STATI FATTI SOLO IN QUELLA DISCARICA.
MA PERCHE’ NON PARLA ANCHE DEI PRODOTTI AGRICOLI CHE VENGONO IN GRANDI QUANTITA’ NEI GRANDI CENTRI DI DISTRIBUZIONE DALLA CAMPANIA E NON SAPPIAMO SE DA AREE AVVELENATE O MENO???
CARMINE SCHIAVONE HA PARLATO DI 5 MILIONI DI PERSONE CHE STANNO PER MORIRE O MORIRANNO PER TUMORE A SEGUITO DELL’AVVELENAMENTO DEI TERRITORI DA PARTE DEI CASALESI. VOGLIAMO PARLARNE O NO???
Ma che razza di informazione esiste in provincia di Latina e quali sensibilità e partecipazione si possono pretendere da una popolazione disinformata o male informata?
Carmine Schiavone, nella sua intervista a Chiara Cerqueti di SkyTg24 ha parlato di tre cose fondamentali ed inquietanti:
1) ci saranno 5 milioni di morti per tumori a causa dell’avvelenamento dei terreni di mezza Italia con rifiuti tossici e nocivi, se non radioattivi;
2) i Casalesi pagavano 500 milioni di lire al mese per corrompere pezzi importanti dello Stato;
3) gli stessi Casalesi condizionerebbero con un centinaio di migliaia di voti, che essi controllerebbero, le elezioni e la vita amministrativa non solo in Campania ma anche in altri territori.
Trattiamo, per ora, solo il primo punto.
Affronteremo gli altri successivamente.
I Casalesi hanno avvelenato enormi spazi dei territori dell’Italia centrale e non solo e questo determinerà la morte per neoplasie di 5 milioni di persone.
5 milioni sono tantissimi e ciò è inquietante.
Sconvolgente.
Un crimine orrendo che già di per sè dovrebbe far aprire un’indagine a 360 gradi per individuare non solo gli attori diretti ma, soprattutto, come Carmine Schiavone ha tenuto a sottolineare, tutti coloro – ministri, prefetti, procuratori, questori, comandanti provinciali, sindaci, assessori, presidenti di giunte regionali e quanti altri – che erano tenuti a vigilare ed a stroncare i traffici e non l’hanno fatto.
Tutti questi sono più criminali degli altri perché non potevano non sapere e non hanno fatto niente per stroncare questi orrendi traffici di morte.
Detto questo, però, non vanno nemmeno sottaciute le responsabilità della stampa, vecchie e nuove soprattutto, in quanto essa ha – almeno in provincia di Latina- concentrato per lo più la sua attenzione su alcuni segmenti dell’intera questione.
Oggi sono tutti concentrati a parlare dei rifiuti interrati a Borgo Montello e basta.
Noi siamo certi dell’interramento in quella discarica in quanto durante la gestione Finestra dell’amministrazione comunale di Latina chi scrive ricevette -e tale comunicazione fu inviata ovviamente a tutte le altre redazioni delle testate- una comunicazione a firma della compianta Rita Calicchia, capo ufficio stampa del sindaco-, con la quale si partecipava che a seguito delle ricerche fatte dall’ENEA erano stati individuati ad una certa profondità e solo in un’area limitata dell’intera discarica 3 grandi masse metalliche che probabilmente contenevano rifiuti tossici.
Chi scrive, all’epoca era uno dei collaboratori di Don Giovanni Lerose, responsabile per la Diocesi di Latina della Redazione de “L’Avvenire” e contribuiva alla stesura delle pagine pontine del giornale.
Oggi, a distanza di 20 anni, si sta ancora a discutere su Borgo Montello rifiuti sì-rifiuti no.
Ridicolo per non dire pietoso.
Si cerchi in profondità, a 20 metri come ha suggerito Schiavone nell’intervista a Sky, e si troveranno i rifiuti, ammesso che questi non si siano già sparsi nel sottosuolo dopo che la ruggine ha corroso i metalli.
Ma il problema non è solo questo perché parte della frutta e delle verdure che arrivano nelle grandi strutture di distribuzione pontine provengono anche dalla Campania, come hanno dimostrato, peraltro, le indagini fatte dalla DDA di Napoli su Fondi, indagini che hanno portato a numerosi arresti per i quali sono ancora in corso i processi nei quali noi dell’Associazione Caponnetto ci siamo costituiti parte civile.
Come mai nessuno parla di questo?
Borgo Montello è lì, i danni sono stati già probabilmente fatti e bisogna solamente trovare i fusti, se ci sono ancora, e bonificare tutto il sottosuolo ed il suolo.
Ma da Borgo Montello non sono partite o partono per tutta Italia frutta e verdure probabilmente avvelenate.
Dalla Campania, invece, sono arrivate e continuano ad arrivare i prodotti agricoli che, poi, vengono inviati dovunque, nella provincia di Latina, nel Lazio, nelle altre regioni del Paese ed anche all’estero.
Vogliamo parlare o no di questo?