BONIFICA POLITICA E BONIFICA DEI TERRITORI
PRIORITA’ ED ERRORI DA NON COMMETTERE
Ai primi di settembre cominciano le rivelazioni di Carmine Schiavone sull’interramento di rifiuti tossici – e forse anche radioattivi – nelle terre campane, del Basso Lazio e del Molise.
Secondo Schiavone nei prossimi anni ci sarà un’ecatombe con 5 milioni di morti per malattie tumorali.
Tutto ciò è avvenuto per mano di camorra, ma con la complicità di imprese, politici, colletti bianchi, funzionari pubblici, istituzioni.
Chi doveva controllare non lo ha fatto.
Chi doveva indagare ha chiuso occhi ed orecchie.
Schiavone ha cominciato a collaborare con la Giustizia esattamente 20 anni fa e da allora ha fornito elementi anche sulla localizzazione degli sversamenti illegali e dei fusti tossici.
Dopo le interviste di settembre – la prima a Sky – si sono registrati comportamenti difformi.
Da un lato le vibrate proteste delle popolazioni locali, esposte ad un ultradecennale massacro, dall’altro una sorta di indifferenza istituzionale testimoniata anche da alcune importanti prese di posizione -vedi le dichiarazioni rilasciate a Formia da una
senatrice del PD – tendenti a screditare la figura di Schiavone come fonte attendibile.
A questo punto è necessario scendere in campo e pretendere chiarezza da parte dello Stato nelle sue massime espressioni.
E per questo l’Associazione Caponnetto chiede di porsi di fronte e “contarsi” su alcuni punti fondamentali, senza cui è impossibile ipotizzare un futuro di legalità, fuori da omertà e collusioni che uccidono ogni speranza di un futuro diverso:
1) le inchieste debbono essere maggiormente coordinate ed eventualmente unificate (in tal senso l’Associazione Caponnetto ha già interessato la Direzione Nazionale Antimafia).
E’ necessario che tutta la montagna di verbalizzazioni e dichiarazioni – passate e recenti – di Schiavone trovino una sintesi ed una verifica definitiva;
2) Schiavone fa decine di nomi contigui, collusi o al soldo dei Casalesi.
Se si tratta di calunnie, si proceda contro Schiavone.
Altrimenti vengano accertate le responsabilità penali e non solo di chi per anni ha goduto di assoluta impunità;
3) E’ prioritaria una BONIFICA POLITICA radicale.
Gli amministratori pubblici collusi vanno espulsi dai partiti, indagati, processati e spediti in galera.
Oltre a ciò è necessario recuperare, via sequestri e confische, non solo il bottino dei clan, ma anche quello degli ” associati ” politici.
4) E’ essenziale una CHIAREZZA SCIENTIFICA per sapere in modo inequivocabile lo stato di salute dei cittadini costretti a vivere nelle “terre dei fuochi” e negli altri territori avvelenati.
Una verifica epidemiologica definitiva per sapere se siamo condannati a morte, come sostiene Schiavone, o se ci sono ancora speranze di sopravvivenza e di vita decente;
5) Evidentemente è necessaria la BONIFICA DELLE TERRE AVVELENATE.
Ma per fare questo non basta essere a parole tutti d’accordo, caso mai stanziando i fondi derivanti dalle confische ai clan, ma occorre definire il ” MODELLO” per le bonifiche, al fine di evitare – e su questo ci vuole una chiarezza assoluta – che i denari pubblici ancora una volta finiscano per finanziare chi ha già distrutto e massacrato l’ambiente e, cioè, le stesse imprese di camorra o in odor di camorra, oppure il solito carrozzone pubblico di copertura.
Nel secondo caso, per essere ancor più espliciti, occorre evitare nel modo più assoluto il modello “emergenze” e “commissariati regionali”, come già tragicamente successo per il dopo terremoto in Campania del 1980 e per la sciagurata ultradecennale gestione commissariale dei rifiuti culminata con il clamoroso, recentissimo crac della partecipata regionale Astir.
Perseverare in quegli errori – grande occasione perduta per i cittadini e fattore di crescita esponenziale per la camorra e per i suoi referenti politici ed istituzionali -sarebbe diabolico.
Per questo ribadiamo con forza:
BONIFICA DELLA POLITICA, senza se e senza ma e
BONIFICA DEI TERRITORI AVVELENATI, senza consegnare il futuro a chi ci ha massacrato.
Associazione Caponnetto
www. comitato-antimafia-lt. org