Sedici anni per il boss della droga delle piazze bolognesi

Lo avevano beccato con ingenti quantitativi di stupefacente e con documenti falsi. I poliziotti della squadra mobile avevano anche trovato il libro mastro dove segnava le forniture e gli importi che gli venivano corrisposti. Oggi è arrivata la condanna in primo grado. Il Gup Rita Zaccariello ha inferto a Francesco Ventrici 16 anni di reclusione, mentre ulteriori condanne, dagli otto anni ai dieci anni e otto mesi, sono state inflitte agli altri sei imputati del processo in abbreviato costruito sul reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina.

L’organizzazione era stata smantellata a marzo 2016, quando gli investigatori della polizia, coordinata dai Pm Francesco Caleca e Roberto Ceroni, avevano notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nella quale si disegnava il ruolo di Ventrici quale capo del gruppo. Già coinvolto in varie indagini e processi per narcotraffico, con alle spalle una condanna definitiva a 12 anni, Francesco Ventrici, 44 anni, è considerato dagli inquirenti uno dei referenti calabresi dei trafficanti.

A dicembre 2015 in una perquisizione in un casale di Sala Bolognese, in una botola erano stati trovati circa 38 kg di marijuana e otto etti di cocaina.
Per Ventrici l’accusa aveva chiesto 20 anni, in abbreviato, rito che come noto prevede il giudizio allo stato degli atti con la riduzione di un terzo della pena.

Diciotto anni erano stati invece chiesti per Vincenzo Greco, con l’accusa di essere il “braccio destro” del capo, la cui posizione è stata invece “declassata” dal giudice a partecipe dell’associazione. Per lui la condanna è stata a 10 anni e otto mesi. E ancora, 10 anni sono stati comminati a Francesco Alessandro D’Ascoli, pure lui individuato dall’accusa come promotore e considerato invece partecipe dal giudice. Otto anni, invece, la decisione per gli altri associati Enzo Messina, Domenico Caputo, Nicola Bonessi e Lorenzo Idà.

Non è stato invece giudicato tra gli imputati Girolamo Conte, imprenditore tarantino che vive nel Modenese e che, con il nome di “Jimmy

Conte”, ha lavorato anche come attore in alcune fiction televisive a tema poliziesco. La sua posizione infatti è stata trasferita a Modena per competenza territoriale.

Ventrici e Bonessi erano stati presi in flagranza nel blitz di dicembre 2015, pochi giorni prima di una imminente partenza del “capobanda” per la Polonia, con un documento falso poi sequestrato. Caputo era stato fermato a metà gennaio mentre gli altri furono arrestati a marzo.