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Bologna, blitz Finanza anti-Camorra: arrestato un direttore di banca.E VAI !!!!!

La Repubblica, Martedì 12 luglio 2017

Bologna, blitz Finanza anti-Camorra: arrestato un direttore di banca

Maxi operazione della Dda di Napoli, 18 in manette, 50 indagati. In custodia il romagnolo Domenico Sangiorgi. Perquisita anche la casa della direttrice di un altro istituto di credito bolognese

di GIUSEPPE BALDESSARRO

BOLOGNA – C’è anche il direttore di una banca bolognese  tra le 18 persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Bologna su richiesta della direzione distrettuale antimafia di Napoli. Contro Domenico Sangiorgi, nato a Faenza il 19 ottobre del 1958, l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. L’uomo era organico – secondo gli inquirenti – ai clan campani, per conto dei quali svolgeva tutta una serie di attività illecite in ambito economico-finanziario.

La procura partenopea lo accusa, oltre che di associazione mafiosa (416 bis), di riciclaggio e di altri reati legati al suo ruolo di dirigente di un istituto di credito con sede a Bologna. Nell’operazione è indagata anche un’ex direttrice di banca, sempre bolognese, accusata di riciclaggio.

Questa mattina i finanzieri hanno perquisito la sua casa notificandogli un avviso di garanzia. Nell’operazione è coinvolto un terzo soggetto, accusato di usura, arrestato sotto le due torri. L’inchiesta che coinvolge i clan camorristici dei Puca e dei Mallardo, ha portato anche all’arresto di un commercialista e di diversi affiliati campani. Sequestrati oltre mille immobili e diverse società per il valore di centinaia di milioni di euro. Tra i patrimoni frutto del reinvestimento di capitali sporchi e posti sotto sequestro c’è un appartamento in zona Dozza e un centinaio di immobili nel ravennate.

Il Nucleo Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bologna, in collaborazione con lo Scico di Roma e il Comando provinciale di Napoli, ha eseguito le misure a carico di appartenenti ad un gruppo criminale attivo in Lazio, Abruzzo, Umbria, Sardegna, Lombardia e, in particolare, Emilia Romagna, con base prevalente in Campania. I due clan operavano in diversi settori illeciti, primi fra tutti quello degli investimenti immobiliari e delle truffe alle assicurazioni.

I sequestri preventivi del patrimonio immobiliare e societario ammontando al valore complessivo di 700 milioni di euro.