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Berlusconi ospita G8, credibilità indebolita da scandali

Il G8 della prossima settimana a L’Aquila spegne i riflettori sugli scandali personali che hanno colpito il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ma mette anche alla prova la sua capacità di leadership a livello internazionale.

In vista del vertice, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha chiesto al mondo della politica una tregua per non danneggiare la performance dell’Italia come presidente del gruppo degli otto paesi più industrializzati.

Berlusconi, fra i cui ospiti figura il presidente americano Barack Obama al suo primo G8, si è tuffato nelle relazioni diplomatiche per scrollarsi di dosso le polemiche sul divorzio e sui party galanti organizzati nelle sue residenze.

L’Italia spera anche, con l’appuntamento de L”Aquila, di cancellare la memoria delle violenze che contraddistinsero il G8 di Genova nel 2001, all’inizio del secondo governo Berlusconi, e di portare un sollievo ai sopravvissuti del terremoto abruzzese del 6 aprile scorso che ha causato quasi 300 morti.

Giampiero Massolo, lo sherpa italiano per il G8 e segretario generale della Farnesina, ha definito questo il summit della “sobrietà e della solidarietà”, dove i leader saranno ospitati in un campo scuola della Guardia di Finanza piuttosto che in hotel lussureggianti e saranno invitati a toccare con mano i disastri causati dal sisma.

Ma la sobrietà non è una qualità che si associa facilmente al premier italiano, specialmente dopo le rivelazioni di escort pagate per partecipare ai suoi party e dopo che Veronica Lario ha chiesto il divorzio accusando il marito di dubbie frequentazioni femminili.

“SOVVERSIVI”

Berlusconi ha accusato media e magistrati ostili di essere “sovversivi”. Il suo primo governo cadde nel 1994 dopo che il Corriere della sera diede notizia di un avviso di garanzia al premier nel bel mezzo di un incontro internazionale sulla sicurezza a Napoli.

Gli scandali sembrano avere abbassato gli indici di gradimento, particolarmente elevati e fuori dal comune, del premier. Nulla però è in grado di placare la sua autoconsiderazione. Berlusconi ha detto di essere alla guida del governo “più forte e stabile di tutto il mondo occidentale” e che i suoi sondaggi gli danno un gradimento al 62%, rispetto al 75% dei primi di maggio.

Il Corriere della sera ha indicato il suo gradimento in discesa al 49% dal precedente 51%, con cadute più rilevanti fra le donne, i giovani ed i cattolici, categorie che più delle altre sembrano disapprovare i sui comportamenti sessisti e da donnaiolo.

A dispetto di indici più alti dei valori normali e di una solida vittoria alle recenti elezioni Europee, nel centrodestra ci si pone il problema di gestire una situazione in cui il premier è considerato da alcuni un’anatra zoppa ad appena un anno dalla sonante vittoria riportata sul centrosinistra.

“Noi sappiamo che il presidente del Consiglio ha il consenso degli italiani e quindi è un leader per niente anatra zoppa e assolutamente pronto a guidare il G8”, ha detto a Reuters il ministro degli Esteri Franco Frattini.

TEST DI LEADERSHIP

Ma è discutibile quale livello di leadership l’Italia o Berlusconi siano in grado di esprimere sui principali temi all’ordine del giorno de L’Aquila: la crisi finanziaria, i cambiamenti climatici e lo sviluppo.

Stretto tra il G20 di Londra ad aprile e quello di Pittsburgh a settembre, l’incontro de L’Aquila non sembra in grado di produrre più che lodevoli comunicati sulla crisi finanziaria. Sui cambiamenti climatici, Obama ha dettato l’ordine dei lavori più che Berlusconi. Sul rispetto degli impegni finanziari a favore dei paesi in via di sviluppo l’Italia ha forse la peggiore reputazione tra i paesi del G8.

La Caritas Internazionale ha accusato Roma di aver tagliato quest’anno i suoi aiuti alle nazioni povere del 56% e ha detto che questo “non è un bel segnale per il G8 italiano”.

Berlusconi dichiara di svolgere un ruolo di primo piano nella diplomazia mondiale: di aver contribuito a risolvere la crisi georgiana, di aver negoziato un accordo fra la Nato e la Russia e, sui cambiamenti climatici, di aver bloccato “una donchisciottesca” iniziativa Ue lo scorso anno.

Ma la sua reputazione internazionale sembra in effetti più legata alle sue gaffe ed i suoi rapporti con Obama condizionati dall’averlo definito “abbronzato”..

Berlusconi ha comunque i suoi ammiratori, come il russo Vladimir Putin, il turco Tayyp Erdogan e l’israeliano Benjamin Netanyahu.

Una ong che spera che a L’Aquila gli impegni presi superino le gaffe è ActionAid Italia dove Luca de Fraia ha detto a Reuters: “E’ ovvio che i rumour sui comportamenti di Berlusconi possano danneggiare ciò che l’Italia sta facendo. C’è un problema di credibilità. Ma l’Italia è anche un grande Paese e da Berlusconi abbiamo bisogno di grandi iniziative”.
Stephen Brown

(Tratto da Reuters Italia)