Riportiamo da Lettera 43 .it un articolo di appena un paio di anni fa che parla di un’intervista di Carmine Schiavone a SkyTg24 e nel quale il cugino di Sandokan,morto di recente a Viterbo,racconta alcune cose molto interessanti sulle attività dei Casalesi in provincia di Latina,oltre che in Campania ed altrove.Ma Carmine Schiavone queste cose le ha cominciate a dire già il 13 marzo 1996 al Colonnello Tommasone nella Caserma dei Carabinieri a Latina.Un lungo interrogatorio ,quello suo,durante il quale egli fornì nomi e cognomi e parlò di una…………….”trentina” di “soldati” che operavano sul territorio,lautamente pagati,ma che nessuno si é preoccupato mai di individuare e neutralizzare.Come pure mai nessuno si é preoccupato di individuare i padroncini dei camion dei quali sempre Schiavone ha indicato le targhe,camion che ,in partenza o in arrivo,dal ed al Porto di Gaeta avrebbero trasportato di tutto,dai rifiuti tossici alle scorie nucleari e,più di recente,delle pale eoliche per il Molise dietro le quali si celerebbe Mattia Messina Denaro.
Una “zona franca”,un ‘enclave che si estende dal Garigliano ,a confine con la Campania,sull’asse Gaeta-Fondi,dove,se arriva qualcuno dei rari Prefetti ,come Bruno Frattasi,che vuole vederci chiaro.viene subito definito “pezzo deviato dello Stato” e trasferito a più alto incarico.
Presenze di soggetti che non si sono voluti vedere e che ci riconducono,oltreché alle organizzazioni storiche,come i Casalesi ed i Mallardo,anche a ben altre meno conosciute come ci é capitato di recente sempre nel sud pontino.
Benvenuti nell’eldorado delle mafie,padrone ormai anche dell’aria che si respira.
Dello Stato neppure l’ombra !
|