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Beni per oltre 16 milioni di euro confiscati a sodalizio criminale.ROMA ED IL LAZIO NELLE GRINFIE DELLE MAFIE.E C’E’ ANCORA CHI HA LA SFACCIATAGGINE DI NEGARLO !!!!!!!! PER COLLUSIONE O PER CECITA’? NELL’UNO COME NELL’ALTRO CASO , SI TRATTA DI PERSONE PERICOLOSE SULLE QUALI VANNO ASSOLUTAMENTE ACCESI I RIFLETTORI AL MASSIMO.E QUESTO E’ IL COMPITO CHE SPETTA NON SOLO ALLE FORZE DELL’ORDINE MA SOPRATTUTTO AD OGNUNO DI NOI.

 

La Stampa, Giovedì 18 Maggio 2017

Beni per oltre 16 milioni di euro confiscati a sodalizio criminale
Il provvedimento di confisca riguarda 6 esercizi commerciali a Roma, 12 società, 32 immobili, 74 rapporti finanziari/bancari e 16 veicoli

di EDOARDO IZZO

Beni per oltre 16 milioni di euro sono stati confiscati ad un sodalizio criminale dedito al riciclaggio, all’estorsione e allo spaccio di droga. Ad eseguire la misura i carabinieri del Comando Provinciale di Roma ed i i finanzieri del Comando Provinciale di Roma coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino. 

Le persone coinvolte erano state arrestate nel febbraio del 2015, insieme ad altri 49 soggetti, poiché ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, reimpiego di capitali di illecita provenienza, fittizia intestazione di beni, illecita detenzione di armi e riciclaggio.

Il decreto di confisca dei beni, ex artt. 24 D.Lgs. 159/2011, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, è arrivato a seguito del sequestro anticipato dei beni eseguito, nel febbraio 2015, unitamente alle misure cautelari in carcere. Nel dettaglio, le indagini patrimoniali eseguite nell’ambito del procedimento di prevenzione avevano consentito di rilevare come i 10 soggetti (Antonino Calì, Adamo Castelli, Claudio Celano, Massimiliano Colagrande, Andrea Costantino, Danilo Livi, Emiliano Montali, Marco Pittaccio, Mariano Scatena e Ferdinando Silenti), destinatari del provvedimento di sequestro, disponessero di beni del valore del tutto sproporzionato rispetto al reddito percepito e dichiarato da loro e dalle persone rientranti nel loro nucleo familiare, tanto da far ritenere che tali risorse economiche costituissero provento o reimpiego di attività delittuose.

Il provvedimento di confisca riguarda 6 esercizi commerciali ubicati a Roma, 12 società, 32 immobili, di cui 31 a Roma e provincia e uno a Isola di Capo Rizzuto, 74 rapporti finanziari/bancari e 16 veicoli, il tutto per un valore complessivo stimato di circa 10 milioni di euro. 

Nell’ambito della stessa operazione e sulla scorta dei medesimi presupposti (pericolosità sociale e acclarata sproporzione tra patrimonio accumulato e redditi dichiarati), i militari del G.I.C.O. del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo la confisca di beni nei confronti di un ulteriore soggetto, Giuseppe Criscuolo, pregiudicato napoletano, già appartenente al clan di camorra «Mariano”, ma da lungo tempo domiciliato nella Capitale ed in contatto con esponenti di spicco della criminalità romana.

Nel contesto, la confisca ha ad oggetto un patrimonio già sottoposto a sequestro nel gennaio 2016, costituito da 6 fabbricati ubicati a Roma, 1 società a responsabilità limitata (esercente, in Roma, l’attività di «affittacamere, case vacanze, bed and breakfast, residence»), 3 autovetture e due rapporti finanziari/bancari, per un valore complessivo stimato in circa 6.200.000 euro.