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Basta con la retorica ed i bla bla. In provincia di Latina bisogna ristrutturare, dopo la Procura della Repubblica, le forze dell’ordine

IN PROVINCIA DI LATINA SI DICE DI VOLER FARE LA GUERRA ALLE MAFIE E NON CI SI DOTA NEMMENO DEI FUCILI

Non parliamo di carri armati, che pur sarebbero essenziali per affrontare con un minimo di speranza di successo le mafie, soprattutto quelle economica e politica che sono quelle più pericolose.

Ma in provincia di Latina non ci sono nemmeno i fucili.

Stazioni dei Carabinieri che dalle ore 16 sono chiuse, come se fossero normali uffici dello Stato (se da Lenola si chiama, ad esempio, il 112, risponde Gaeta). Commissariati della Polizia di Stato, fatta qualche rara eccezione, che, tolta qualche operazione di ordinario ordine pubblico, non sono impegnati a fare indagini sulla criminalità organizzata in quanto queste sono di competenza della Squadra Mobile di Latina.

Non parliamo della Guardia di Finanza perché sono anni che ne stiamo denunciando le carenze. Nè miglioreranno le cose con l’imminente cambio al Comando Provinciale in quanto è l’intera struttura territoriale che andrebbe rivista e modificata, a cominciare dai marescialli che andrebbero, a cominciare da Fondi, quasi tutti spostati, dopo una permanenza nei loro posti da decine di anni.

I magistrati, anche quelli più bravi come sono quelli della “nuova” Procura della Repubblica di Latina, se non vengono supportati da altrettanto bravi Ufficiali di PG, non potranno fare anch’essi grandi cose.

Malgrado la loro buona volontà.

Il problema è grosso e delicato.

Ma, proprio per questo, noi, dopo aver affrontato una lunga battaglia per il cambio della struttura della Procura della Repubblica, siamo intenzionati ora ad affrontarne una nuova per quanto riguarda il recupero dell’efficienza delle forze dell’ordine.

E, in questa battaglia, chiediamo l’aiuto della grande stampa, quella nazionale, da “Repubblica” a “Il Fatto”, da “Il Manifesto” agli altri.

Da Attilio Bolzoni, ad Enrico Fierro, ad Andrea Palladino ecc.

Perché, se non riusciremo a portare la questione sotto i riflettori nazionali, I Comandi Generali non risolveranno mai il “caso Latina”. Che è grave, gravissimo.

Decine di delitti rimasti impuniti, con decine di assassini in giro. Decine di migliaia di reati non perseguiti (anche quelli comuni, tipo la mancata esecuzione di ordini di abbattimento di opere abusive per la quale decine di sindaci ed amministratori pubblici dovrebbero essere mandati a processo).

Su questo vorremmo che quei parlamentari che dicono di voler fare qualcosa contro le mafie, da Pedica, a Veltroni, a Garavini, Di Pietro, Orlando ecc, si impegnassero.

Finiamola di continuare a parlare di frescacce (ci si passi il termine), chiedendo cose che non ci saranno mai concesse, come… una sezione staccata della DDA, della DIA e quant’altro. Parliamo di cose serie smettendola di andare in giro parlando semplicemente degli assassisini di Falcone, Borsellino, La Torre, Impastato ed evitando di parlare di cose pratiche, che riguardino i nostri territori.

La storia è utile per capire l’attualità, ma è a questa che che dobbiamo guardare impegnandoci a risolvere i problemi del territorio. Altrimenti è retorica e basta. Con le mafie che nel frattempo lhanno invaso anche le nostre case, oltreché istituzioni, politica ecc.. Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata.

Finiamola di pretendere dalla Dottoressa D’Elia e dai Drr. Falcione, Miliano, Monaco ecc. , che ringraziamo di cuore per quello che stanno facendo pur in un oceano di difficoltà, i miracoli. Ora, grazie a Dio, abbiamo valenti magistrati inquirenti, ma resta tutto da risolvere il problema di una maggiore efficienza delle forze dell’ordine.

Ed è questo problema che vedrà da oggi in poi impegnata la nostra Associazione.