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BASSO PROFILO | Le mire sugli appalti nazionali con l’aiuto della politica

BASSO PROFILO | Le mire sugli appalti nazionali con l’aiuto della politica

Due imprenditori al centro del meccanismo ipotizzato dalla Dda di Catanzaro. Il progetto di allargare gli affari all’Albania e il coinvolgimento di un ex finanziere. La politica avrebbe offerto il proprio appoggio in cambio di pacchetti di voti

CATANZARO L’asse Udc, secondo i magistrati della Procura di Catanzaro, si sarebbe reso responsabile anche di «una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione»: «turbative d’asta, corruzione e abuso di ufficio». Il meccanismo avrebbe fatto uso di «società e imprese esistenti, impegnate nel settore della fornitura di materiali per l’antiinfortunistica, aprendo una filiale in Albania» e altre ditte «impegnate nel settore delle pulizie». Perno del sistema individuato nell’inchiesta “Basso profilo” (firmata dai pm Paolo Sirleo e Veronica Calcagno, coordinati dal procuratore capo Nicola Gratteri) sarebbero stati proprio i politici Talarico e Cesa «che avrebbero assicurato di intercedere con pubblici ufficiali in servizio presso enti pubblici ovvero con amministratori di società in house a livello nazionale (i cui enti o società avrebbero bandito gare di appalto per forniture di prodotti antinfortunistici ovvero di pulizie)». Il gruppo avrebbe provato a corrompere «altri pubblici ufficiali preposti alle stazioni appaltanti ovvero, per le società in house, ai competenti uffici appalti». Uno degli obiettivi sarebbe stato quello di estendere gli affari all’estero «segnatamente in Albania, dove effettivamente veniva aperta una filiale». Qui, grazie ai rapporti con un militare della guardia di finanza, Ercole D’Alessandro, «sarebbero stati introdotti nei gangli della pubblica amministrazione».
Antonio Gallo avrebbe utilizzato «la Gallo Antinfortunistica individuale e srl per stipulare contratti di appalto» e si sarebbe interfacciato «con personaggi politici, anche promettendo loro appoggio elettorale, grazie a pacchetti di voti di cui disponeva, per insinuarsi negli appalti». Anche Antonino Pirrello sarebbe parte del meccanismo. L’imprenditore reggino avrebbe infatti utilizzato la sua ditta – la Puliservice srl – «per stipulare contratti di appalto acquisiti con favori o con altri meccanismi distorsivi le procedure di legge». Anche Pirrello avrebbe promesso ai politici «appoggio elettorale, grazie a pacchetti di voti di cui disponeva, per insinuarsi negli appalti».
Tommaso e Saverio Brutto, invece, consiglieri comunali rispettivamente di Catanzaro e Simeri Crichi, avrebbero individuato Gallo come «figura imprenditoriale in grado di insinuarsi efficacemente nel settore degli appalti» e lo avrebbero messo in contatto con il segretario regionale dell’Udc «per creare un connubio efficace volto a reperire appoggi a livello politico e con Ercole D’Alessandro, all’epoca luogotenente della Guardia di Finanza, per potere disporre di notizie di tipo investigativo». D’Alessandro, che era «in servizio presso il Nucleo di polizia economico finanziario, Gico – sezione Goa di Catanzaro». Il suo compito sarebbe stato quello «di reperire notizie utili sulla posizione di Gallo» e «più in generale, per attingere informazioni che potessero pregiudicare l’esistenza del sodalizio». Il figlio del finanziere, Luciano, sarebbe diventato «socio di Gallo nella compagine albanese gestendo l’attività in quel territorio». Gli sviluppi prospettati all’imprenditore nel campo dell’antinfortunistica erano quelli di essere introdotto «in ambienti istituzionali albanesi e macedoni», dove D’Alessandro avrebbe vantato «aderenze con pubblici ufficiali a suo dire pronti a favorire il progetto imprenditoriale».
Francesco Talarico avrebbe, secondo i magistrati della Dda di Catanzaro, offerto «il suo appoggio in cambio di un consistente pacchetto di voti, per introdurre Gallo e Pirrello in ambienti politico-istituzionali nazionali». In particolare avrebbe presentato «i due e i Brutto a Lorenzo Cesa, il quale li avrebbe appoggiati per ottenere appalti presso enti pubblici e società in house nei settori di rispettiva competenza (fornitura di presidi antinfortunistici e servizio di pulizie) e manifestando un incondizionato e duraturo appoggio nella prospettiva di nuove consultazioni elettorali». (ppp)

21 gennaio 2021

https://www.corrieredellacalabria.it/regione/catanzaro/item/289399-basso-profilo-le-mire-sugli-appalti-nazionali-con-laiuto-della-politica/