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Attenti alle liste civiche.Attraverso esse i mafiosi si fanno eleggere nei consigli comunali.Capita ovunque e temiamo che stia succedendo a Gaeta e in provincia di Latina.Occhio perché potrebbe essere l’occasione per l’assalto finale della mafia alle pubbliche amministrazioni.

 

I  CITTADINI DI GAETA NON MOSTRANO UN BENCHE’ MINIMO DI CONSAPEVOLEZZA DELLE DIMENSIONI   E DELLA PERICOLOSITA’ DEL GIOCO   IN VISTA  DELLE IMMINENTI ELEZIONI AMMINISTRATIVE

 

Gaeta,Itri,Sperlonga,Fondi,il “quadrilatero di fuoco” del sud pontino,il core business di quel “patto” che,secondo  quanto riportato da “Il Mattino”,da “Terra” e da alcuni giornali on line campani,sarebbe stato stipulato fra  pezzi dello stato e camorra in una “villa dei Servizi” a Gaeta.

Una sorta di patto “Camorra-Stato”,come “Mafia-Stato” a Palermo.

E di qualche soggetto ,il cui nome ricorre negli  atti giudiziari palermitani , ci sarebbe  traccia  anche  da queste parti.

Ma la conferma del clima torbido che c’é nel”quadrilatero” potrebbe essere letta,da chi ovviamente ha la capacità di intendere e di volere e sa guardare oltre l’uscio della propria abitazione,  soprattutto nella storia raccontata da Andrea Palladino in quel famoso articolo scritto a dicembre del 2014  su “Il Fatto” e che porta  il  titolo   “Mafia Capitale,la palude pontina,tra omertà e minacce  indagare non si può”.

Una storia inquietante  di 007 e di spioni che affollano la Riviera di Ulisse e che di certo non stanno a braccia conserte a respirare l’aria marina.

Un clima nel quale si giocano e si decidono  carriere ed affari.

La gente per lo più non capisce,non vuol capire,abituata com’é  a secoli di servitù militari,a principi ,generali,colonnelli  e capò e preferisce parlare di paparielli e roccocò.

C’é,però, chi capisce e trama  e proliferano a go go liste e listarelle,liste “civiche” all’infinito,con l’intento inconfessato  di andare a collocarsi all ‘ ingresso della corte,poco fuori dall’uscio di questa,  per raccattare,qualcuno,quello che è possibile.

Non capisce ,la maggioranza della gente, che le cosiddette “liste civiche” rappresentano,come ovunque,lo strumento migliore per la mafia per infiltrarsi e dare l’assalto finale al potere,soprattutto  in un territorio ,qual’é quello del sud pontino,già saldamente occupato e dove già in passato si sono visti boss e figli di boss davanti ai seggi elettorali.

Glielo spieghi,alla gente,  e ti risponde raccontandoti di…….paparielli e roccocò.

Una tragedia!