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Attentato al Comandante della Stazione Carabinieri di San Felice Circeo. La sfida della criminalità organizzata allo Stato

FUOCO A SAN FELICE CIRCEO. ATTENTATO AL COMANDANTE DELLA STAZIONE CARABINIERI. PRIMA A MONTE SAN BIAGIO ORA A SAN FELICE CIRCEO: IN ENTRAMBI I CASI VITTIME DUE MARESCIALLI DEI CARABINIERI. SITUAZIONE INQUIETANTE IN PROVINBCIA DI LATINA

Una situazione oltremodo inquietante è quella esistente in provincia di Latina.

Quando bersagli della criminalità sono i rappresentanti delle forze dell’ordine la situazione è davvero senza ritorno.

Qualche tempo fa vittima è stato un maresciallo dei ROS residente a Monte San Biagio, ora il maresciallo Mancini comandante della Stazione di San Felice Circeo. Per non parlare di altri casi che hanno riguardato sempre militari, ad esempio di Formia.

Eccolo, il triangolo-quadrilatero di cui noi parliamo da tempo: Fondi-Monte San Biagio-Terracina-San Felice Circeo: un territorio controllato da due-tre clan già ben individuati e con probabili collegamenti anche con qualche soggetto politico.

Quello che dispiace è il fatto che già in occasione degli attentati a Monte San Biagio ci è sembrato di rilevare un atteggiamento di sottovalutazione della gravità dei fatti davvero pernicioso ed incomprensibile.

Quando la malavita arriva a sfidare direttamente le forze dell’ordine, l’allarme diventa rosso.

E’ la sfida allo Stato alla quale si dovrebbe rispondere con tutta l’autorità e la forza dello Stato stesso. Se Stato c’è ancora nella martoriata provincia di Latina!

E qui potremmo ritornare sul nostro vecchio discorso della necessità di un riposizionamento complessivo dell’apparato investigativo e di sicurezza che in alcune parti fa acqua, come cominciò a rendersene conto il Colonnello Rotondi, purtroppo mandato via.

Ma questo è un discorso che approfondiremo nuovamente in altra occasione.