ATTENTATO A GENNARO CILIBERTO A BITONTO
Un’ennesima prova del degrado morale, culturale e materiale in cui è caduta l’Italia per colpa delle mafie:
l’atto intimidatorio compiuto oggi ai danni di Gennaro Ciliberto a Bitonto in provincia di Bari.
La storia di Gennaro Ciliberto l’abbiamo raccontata più volte e di proposito lo abbiamo voluto presentare, quale esempio di coraggio e di onestà, durante il Convegno da noi organizzato a Formia qualche mese fa.
Una storia fatta di denunce alle Procure di mezza Italia contro le infiltrazioni della camorra nei lavori delle autostrade nazionali.
Denunce che finora, ahimè, non hanno visto ancora l’esito agognato e che hanno esposto Gennaro Ciliberto alle possibili ritorsioni dei clan responsabili.
A Gennaro oggi la camorra ha inteso inviare l’ennesimo avvertimento.
“Vai via di qua e non romperci i c… “.
Questo è il senso dell’atto intimidatorio.
Fortunatamente egli ha ricevuto il sostegno del Sindaco di Bitonto e dei Carabinieri di quella città e ad entrambi esprimiamo la nostra gratitudine.
Ma non si può lasciare una persona onesta che ha avuto la
sensibilità ed il senso civico di collaborare con la Giustizia (quella
con la G maiuscola) nelle fauci di delinquenti comuni e camorristi.
Oggi gli hanno squarciato le 4 gomme dell’autovettura, domani
potrebbero sparargli.
Stato dove sei???
Le Procure di Roma, Milano, Firenze e delle altre città d’Italia alle
quali Gennaro Ciliberto ha denunciato fatti gravi si vogliono
muovere o no in modo che a questo cittadino perbene venga
riconosciuto lo status di Testimone di Giustizia ed inserito nel
programma di protezione???
A Gennaro giungano le espressioni più affettuose della vicinanza
e della solidarietà di tutti gli iscritti all’Associazione Caponnetto.