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Armi a Fondi: sono della camorra o della criminalità comune? O di entrambe?

Fondi. Ancora una volta Fondi agli onori della cronaca nera. Decine di armi in perfetto stato di conservazione sono state trovate nascoste sul territorio, interrate insieme ad una notevole quantità di droga. Un’ennesima conferma della presenza di una criminalità radicata da decenni e che ha trovato colà il suo habitat privilegiato. Armi e droga probabilmente usate anche in recenti operazioni criminali e che potrebbero essere state sbarcate dalle numerose imbarcazioni che, secondo alcune vecchie voci, approderebbero nottetempo sul litorale fondano. Di questi traffici notturni si parla da tanto tempo e, a quanto si sa, nessuno, ad oggi, avrebbe controllato la veridicità di tali voci.
Dobbiamo dare atto ai carabinieri del Comando Provinciale di Latina e della Compagnia di Gaeta di aver ben operato in quest’ultimo periodo nello sgominare prima una pericolosa e corposa banda di trafficanti di droghe ed ora nel ricercare e trovare una piccola santabarbara contenente armi e munizioni di vario tipo. Le armi sono ora all’esame del RIS per accertare se in questi ultimi mesi esse siano state o meno adoperate.
Non è dato sapere, ad oggi, se i proprietari siano soggetti collegati alla criminalità comune o a quella organizzata di tipo mafioso.
E’ facile, comunque, sospettare che, se il traffico e l’uso di tali armi dovessero risultare riconducibili a quelli delle sostanze stupefacenti, l’ombra delle mafie apparirebbe in tutta la sua evidenza.
E ciò sarebbe veramente un fatto inquietante in quanto, dopo l’omicidio PIccolo avvenuto ad opera dei Casalesi nell’ultimo scorcio degli anni ‘ 80 sulla Flacca a Gaeta, omicidio di cui parla Carmine Schiavone nella sua deposizione del ‘96 a Latina, questa sarebbe una delle poche volte che riappaiono nel sud pontino le armi dell’ala militare della camorra.
Con i capi militari tutti in galera, c’é da temere che da un momento all’altro le nuove leve, per conquistarsi un dominio che allo stato nessuno ha più, scatenino un diluvio di fuoco che nemmeno l’ala politica della camorra riuscirebbe a bloccare essendo anche questa sotto il tiro della magistratura inquirente soprattutto partenopea.
Il ritrovamento da parte dei Carabinieri del deposito di armi a Fondi, ove queste dovessero risultare di proprietà di qualche clan, rappresenterebbe un campanello di allarme per quanto potrebbe verificarsi da un momento all’altro.
Al via, quindi, un lavoro profondo di intelligence.