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Appaltopoli a Santa Maria, imprenditore: «Così mi minacciò Zagaria».Camorra e politica !!!!!!!

Il Mattino, Martedì 10 Maggio

Appaltopoli a Santa Maria, imprenditore: «Così mi minacciò Zagaria»

CASERTA – I verbali con le dichiarazioni di tre funzionari del Ministro dell’Interno sono stati depositati ieri dai magistrati Sandro D’Alessio e Maurizio Giordano durante l’udienza al tribunale del Riesame di Napoli. Verbali, certo, ma anche intercettazioni che registrano la voce di un imprenditore minacciato da Alessandro Zagaria e costretto alla ritirata dalla gara d’appalto per il servizio mensa all’Università. Documenti che scottano, capaci di ribaltare la tesi secondo la quale i politici non sapevano chi fosse il giovane Zagaria.

L’indagato comparso ieri davanti ai giudici di Napoli è Biagio Di Muro, l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere, sfiduciato prima che scattassero le manette per presunti brogli per la realizzazione del restauro di palazzo Teti Maffuccini. Un edificio sfortunato come la famiglia che lo ha posseduto fino agli anni ‘90. Il destino dello stabile storico s’intreccia con l’inchiesta della procura Antimafia che coinvolge ex amministratori di Santa Maria Capua Vetere. L’ arresto del sindaco Di Muro ha trascinato con sè esponenti del Partito Democratico, tecnici del Comune e imprenditori, considerati vicini al clan camorristico dei Casalesi. Stefano Graziano, presidente del Pd in Campania, si è dimesso dopo aver saputo di essere indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Graziano non ha ancora chiesto ai pm di essere sentito, ma a parlare, ora, sono i messaggi di ringraziamento che quest’ultimo avrebbe inviato ad Alessandro Zagaria, consegnati anche questi ai magistrati del Riesame. Ma parlano soprattutto i verbali dei due dirigenti del Ministero.