A lanciare l’allarme il Comitato territoriale: “Ci sono ribassi del 58% ed é un’indecenza”. Nella Capitale ci sarebbe anche molto lavoro nero e poca prevenzione. Il Campidoglio: “Stiamo lavorando per non aggiudicare le gare con ribassi anomali”
Le mafie hanno messo le mani anche sugli appalti pubblici della Capitale, compresi quelli del Comune di Roma. A lanciare l’allarme é Carlo Nicolini, presidente del Comitato Paritetico Territoriale di Roma e Provincia che afferma: “Ribassi del 50%, 60% negli appalti pubblici non possono che evidenziare illegalità”. “Anche negli appalti del Comune di Roma ci sono ribassi del 58% ed è un’indecenza”, continua il presidente del Comitato.
“Si tratta di offerte in saldo dei lavori pubblici che fanno sì che imprese strutturate da anni, che hanno tutte le carte in regola, oggi non possono partecipare alle gare, conclude Nicolini. Il Campidoglio così risponde alle accuse: “Stiamo lavorando per non aggiudicare definitivamente gare con ribassi eccessivi ritenuti anomali”, dice l’assessore capitolino ai Lavori Pubblici, Fabrizio Ghera.
I dati allarmanti sono il frutto di una indagine sul lavoro condotta dal Comando dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro e dal Comitato Paritetico Territoriale di Roma e non riguardano soltanto gli appalti pubblici. Nella Capitale c’è poca prevenzione nei cantieri, c’é molto lavoro nero e sono troppe le morti bianche.
“A Roma registriamo circa il 20-25% di lavoratori in nero”, spiega il comandante dei carabinieri per la Tutela del Lavoro di Roma Aniello Speranza. “I settori maggiormente colpiti nella Capitale sono la ristorazione e il turismo, mentre in provincia è l’agricoltura. Nel primo trimestre del 2010 su 70 ispezioni effettuate dai militari sui luoghi di lavoro, sono state rilevate 113 violazioni delle norme sulla sicurezza, 76 infortuni, sei morti bianche (4 nell’industria, 1 nell’edilizia e 1 nell’agricoltura) e elevate 1.466 ammende”, conclude il comandante.
(Tratto da RomaToday)