ANZIO: LA STORIA DEI “CREDITI INESIGIBILI” E DELL’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI RISCOSSIONE AL CENTRO SERVIZI EUROPEO DI SAN MARINO
Tutto ha avuto inizio da una lettera del dirigente del settore tributi D’Aprano all’assessore Patrizio Placidi, del quale l’opposizione di centrosinistra chiede le dimissioni.
Tale lettera è del 30 agosto dell’anno scorso e, ad un certo punto, il dirigente del settore ha scritto, riferendosi al Monte dei Paschi di Siena, banca incaricata di riscuotere i tributi per conto del Comune di Anzio, ” ha una gestione generalizzata e sporadica e si rende urgente e necessario, per carenza di professionalità interna, l’affido della riscossione ad una società esterna di comprovata esperienza”.
E’ partita, così, la gara a livello europeo per il recupero di un credito di 7 milioni di euro.
Tale gara è stata vinta dal CSE (Centro Servizi Europei srl, con sede, sembra, a San Marino), unica società concorrente, la quale percepirà un aggio del 12, 97 %, fissato dal Comune di Anzio, inferiore a quello fissato dalla normativa europea che è del 20 %.
Con la spedizione ai creditori, da parte del CSE, degli inviti a pagare quanto dovuto, sono partiti anche le proteste dei cittadini e gli attacchi dell’opposizione di centro sinistra alla Giunta.
Sono partiti anche, sempre da parte della minoranza, gli esposti alla Procura della Repubblica di Velletri.
L’opposizione ha sollevato una serie di eccezioni che riguardano, fra l’altro, sia la legittimità della gara di appalto, alla quale ha partecipato solo un concorrente, che il diritto, da parte di questo, a partecipare alla gara stessa, avendo esso un capitale sociale limitato.
A questo punto è necessario ed urgente che Magistratura, sia ordinaria che contabile, e forze dell’ordine facciano completa chiarezza su tutti i versanti.