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Antonio Candela Tdg scrive al Vice Ministro Bubbico: Una nota che dovrebbe far vergogliare chi l’ha ricevuta e tutti gli altri suoi colleghi

Testimoni di Giustizia… Certe volte mi vergogno di essere un padre di famiglia senza speranze. Mi vergogno di tutto il sistema che non da diritti.

Missiva al Viceministro Bubbico

Egregio Viceministro Bubbico,

Mi vergogno di essere un padre che non può dare un futuro alle figlie. Da quando sono entrato in un Programma di Protezione, ho vissuto nascosto con una falsa maschera e con un falso nome, e poi ci mancava che fossi dimenticato dai tutti. Ho perso il lavoro, la mia dignità è stata umiliata da una condanna per lunghissimi anni (16 per l’esattezza, e non so per quanti anni durerà ancora) chiuso dietro quattro mura come un carcerato insieme alla mia famiglia soffrendo la depressione fino all’estremo, sempre più progressiva e distruggente. Un rifiuto totale per la vita ed un senso di inquietudine per quello che mi accade da tantissimo tempo. Sono arrivato al punto di vergognarmi di quello Stato che per prima ho aiutato, e alla fine mi considera come un peso, però posso dirle, che mai mi vergogno di essermi ribellato alla mafia, di aver aiutato la giustizia, testimoniato davanti alle aule, facendo condannare 3 mafiosi all’ergastolo e altri membri a varie condanne. Per me la denuncia è stata un dovere civico soprattutto per far capire che cos’è contribuire a consacrare la legalità, ma nessuno deve screditare ciò che ho fatto, nemmeno lo Stato che mi ha tolto la speranza di fare una vita dignitosa. Mi vergogno di essere governato da una classe politica, che dice solo parole e non fa il suo dovere e per tanti mesi ci prende in giro, dicendo che manca solo una firma dalla Commissione Centrale (e non si sà da chi ancora!), per definire la stesura per l’applicazione del Decreto attuativo, per darci questo benedetto lavoro nella Pubblica Amministrazione! E tante volte mi sono chiesto: Ma quanto tempo ancora dobbiamo aspettare? Ma è sicuro che lo Stato ci darà la sicurezza per sopravvivere? È diventato un calvario, un tormento senza fine! Io, adesso mi trovo alla venerabile età di 55 anni, mia moglie Francesca (anch’essa Testimone di Giustizia) ha 52 anni. Mi dica Lei che possibilità possiamo avere del nostro futuro, che cosa possiamo dire di questa nostra vita! Io posso solo dire, che sono un fallito giunto in prossimità dell’età pensionabile, ma che per sfortuna pensione non avrò, anche perché dentro questo sistema io e mia moglie non abbiamo potuto versare i contributi pensionistici! E la legge dell’I.N.P.S. è lapidaria, perché se non hai almeno 25 di contributi non meriti niente, non sei nessuno! Non hai dato e non hai nessun diritto!
Pubblicato da Antonio Candela
http://antonioefrancescatestimonidigiustizia.blogspot.it/