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Antimafia dei fatti o del business?

L’Antimafia, secondo noi, è soprattutto concretezza, partendo dal fatto che bisogna sporcarsi le mani per poter incidere nel cambiamento sociale e culturale, e parallelamente sostenere l’azione di contrasto dei reparti investigativi e giudiziari. Quando ci si limita a parole, anche belle e sonanti, questo non serve a sconfiggere le mafie. Essere generici non aiuta, anzi rischia di creare polveroni pericolosi e controproducenti. Secondo noi per contrastare efficacemente le collusioni, l’insabbiamento, la corruzione, le contiguità e complicità, come anche l’infiltrazione nell’economia “legale” e negli appalti pubblici, servono attacchi precisi, documentati… svolgendo un corretto e preciso lavoro di osservazione dei fatti, degli atti, di raccolta di segnalazioni… Serve essere vicini ai parenti delle vittime di mafia ma anche a quanti devono essere sostenuti concretamente (le parole non servono a molto) per trovare la forza di denunciare e rompere l’omertà. Sempre secondo noi, occorre poi coerenza tra il dire ed il fare, e questo significa anche essere intransigenti. Se un politico, un amministratore pubblico è corrotto e/o colluso, non ci si può sedere al fianco nel nome della Legalità e della lotta alle mafie. Serve essere fuori dalle logiche politiche, mai essere di parte, altrimenti si darebbe il segnale pericoloso, la cui sola percezione può essere devastante, di operare e agire per sostenere quello o questo schieramento o bandiera politica. Se si cede al compromesso morale (e/o materiale), se si diventa di parte: non si è più credibili.

Certo tutto questo (attinenza e denuncia dei fatti, fare nomi e cognomi, non schierarsi con questa o quella parte politica, essere intransigenti ed uscire dalla furia delle parole) non aiuta a vivere meglio. Lo sappiamo bene. Certo questo significa essere di fatto fuori dai canali di finanziamento istituzionali che la Pubblica Amministrazione e le Regioni gestiscono. Certo significa anche essere “esclusi” dal circo mediatico che da tanta popolarità. Se non accetti di essere parte del disegno di un “antimafia” normalizzata non sarai invitato alle trasmissioni televisive, ad esempio. Ma se uno sceglie di fare Antimafia nei fatti, crediamo che non ci sia scelta. O la si fa coerentemente subendo isolamenti e intimidazioni, faticando fatica ogni volta per coprire con l’autofinanziamento le proprie spese… oppure si fa altro. Legittimo, ma lo si dica… non si giochi con le parole, la speranza ed i sogni. L’Antimafia, se “normalizzata”, divenuta un business. La prima ad accorgersene è stata proprio la mafia. Lo illustrano bene Lirio Abbate e Peter Gomez ne “I Complici” e lo ripete anche don Luigi Ciotti sempre più spesso. E’ la mafia che sempre più spesso si mette ad organizzare mobilitazioni “contro le mafie”, che cerca di infiltrarsi, che costituisce cooperative per cercare di riprendersi i beni confiscati. Ecco che occorre attenzione e correttezza.

Ed allora veniamo alla questione di quel “grande movimento” mediatico di cui la politica si è dotata per “normalizzare” l’antimafia. Questi è “AmmazzateciTutti”. Ne avevamo già parlato e purtroppo dobbiamo ritornare a parlarne. Vediamo rapidamente i fatti nello scorrere del tempo.
I Giovani della Margherita di Polistena – e non i Ragazzi di Locri – scrivono il famoso striscione-slogan “AmmazzateciTutti” per i funerali di Francesco Fortugno. Pochi giorni dopo, il 24 ottobre 2005, la Giunta Regionale della Calabria guidata da Loiero (Margherita) discute e delibera l’omonima campagna regionale per la Legalità. Intanto l’amministratore del forum della Sinistra Giovanile dei DS della Calabria [clicca qui], Aldo Pecora, fuoriuscito dalla SG-DS [link 1link 2] per entrare nella Margherita,trasforma questo nel forum “AmmazzateciTutti”.
La Regione Calabria [le delibere sono riportate in coda] acquista poi, con il pagamento in due rate della fattura, per un costo di91.000 euro, le magliette con lo slogan di AmmazzateciTutti da distribuire per la promozione della campagna omonima di sensibilizzazione della “Regione Calabria”. Le magliette, ad esempio, in occasione della grande manifestazione del 1 maggio 2006 a Locri con Cgil-Cisl-Uil, vengono però vendute e non distribuite gratuitamente!
Intanto “AmmazzateciTutti” aveva promosso la candidatura di Maria Grazia Laganà alle elezioni politiche per la Camera nelle fila dell’Ulivo. Maria Grazia Laganà era ben conosciuta in Calabria, come lo è il padre ed il marito, ed era curioso che un movimento per la legalità contro le mafie non sapesse nulla. Anche di questo abbiamo già parlato ampliamente e rimandando agli speciali su Fortugno e Laganà, sull’Asl di Locri sull’omicidio Fortugno.
Noi, insieme a DemocraziaLegalità, ed in particolare Elio Veltri, chiedemmo che venisse pubblicata la Relazione della Commissione d’Accesso alla ASL di Locri che aveva portato allo scioglimento della stessa per infiltrazione mafiosa. Quando provammo a chiedere sul forum di “AmmazzateciTutti” di sostenere questa richiesta venimmo bannatiQuella verità sulla Asl dei Laganà-Fortugno non si doveva sapere!

Intanto scorre il tempo. “AmmazzateciTutti” inizia ad attaccare, non solo noi, ma anche l’associazione fondata da Antonino Caponnetto “Riferimenti”, prendendo in particolar modo di mira Adriana Musella. Attaccano chiunque osi porre interrogativi su determinati fatti e chiunque non si mostri disponibile ad assecondare loro.
Poi, si sono accorti che la Regione Calabria aveva una maggioranza non politica, bensì composta da inquisiti-imputati-arrestati-prescritti-condannati ed ha intanto ad attaccare il Consiglio Regionale della Calabria e la Giunta Loiero, la stessa da cui aveva accettato i proficui sostegni. Attacca da un lato (giustamente) ma dall’altro chiedono, alla stessa Giunta e Consiglio per cui pubblicamente chiedono di sciogliere per corruzione e collusioni, il patrocinio e la sovvenzione per il meeting“Legalitalia”. Nel 2007 ottiene 15.000 euro dalla Regione. Ci sono poi anche i patrocini ed i contributi di diverse Amministrazioni, dal Comune di Reggio Calabriaalle Provincie di Reggio e Catanzaro, ad esempio, ma queste non sono on line… sono tra quei “trasparenti” enti locali che non pubblicano manco una virgola di quello che deliberano.
Fatto è che l’associazione “AmmazzateciTutti”, che da un lato ha promosso lacampagna pro De Magistris, nell’edizione 2008 del meeting “Legalitaria”, si schiera con il patrocinio, la benedizione, la partecipazione ed il prezioso sostegno della Regione e di Loiero, inquisito tra l’altro proprio nelle inchieste promosse da De Magistris, ed il Sindaco di Reggio, Scopelliti, il cui ufficio gli era beatamente passato dal boss dei videopoker. Intanto, i due leader di “AmmazzateciTutti” Aldo Pecora e Rosanna Scopelliti, hanno dato la loro adesione alla “nuova stagione” di Walter Veltroni e del PD. Intanto, per cercare di essere un po più credibili quando si dice che non si è legati ad alcun partito, si cancella dalla foto dello striscione, scattata ai funerali di Fortugno, il simbolo della Margherita.
Tutto legittimo. Ma per il nostro punto di vista, tutto molto opinabile.

Vi è un altro aspetto che noi riteniamo degno di nota per una riflessione sui fatti. Il sito e forum di “AmmazzateciTutti” non ha mai pubblicato alcun documento che aiutasse alla diffusione dell’informazione sui fatti relativi a corruzione e ‘ndrangheta. Se ad esempio bannarono noi quando gli chiedemmo di associarsi alla richiesta di pubblicazione, prima delle elezioni al fine che tutti potessero sapere, della Relazione Basilone sulla Asl di Locri, quando questa fu pubblicata da noi e DemocraziaLegalità, loro non solo non la pubblicarono – come invece fecero moltissimi siti calabresi e italiani – ma ignorarono sistematicamente il contenuto della stessa. Quando scattarono i sequestri con l’oscuramento della Relazione dai siti quello di “E Adesso Ammazzateci Tutti” fu l’unico a tacere e non dire una parola contro il tentativo di nascondere verità documentali (peraltro non più secretate!). Altro esempio: la Relazione sulle intercettazioni dell’inchiesta Why Not, quella del Pm che“AmmazzateciTutti” ha tanto sostenuto. Bene anche in questo caso la pubblicammo noi, poi Il Secolo XIXBeppe Grillo eDemocraziaLegalità… ma sul sito di “AmmazzateciTutti” nulla.
Certo pubblicare certi atti costa caro, molto spesso, come è accaduto ai giornalisti Roberta Anguillesi Marco Ottanelli che hanno avuto una perquisizione armata all’alba per la pubblicazione del documento sulla Asl dei Laganà-Fortugno… ma se si vogliono fare battaglie concrete bisogna affrontare anche questo.
Anche le tanto acclamate Ordinanze del Gip Clementina Forleo sulle scalate dei furbetti le abbiamo pubblicate noi e loro nulla. Eppure se si sostiene l’azione della magistratura, proprio nel momento in cui quegli atti vengono nascosti ai cittadini ed i giudici posti sotto pesante attacco, occorre promuovere la massima conoscenza dei documenti. Invece nulla. Ultimo esempio. Escono ampi stralci dell’Ordinanza “Onorata Sanità” pubblicati da Repubblica.it. In questa al centro vi è la figura di Domenico Crea, ma anche i suoi legami con Maria Grazia Laganà. Mentre anche noi pubblichiamo questi stralci di Ordinanza, su“AmmazzateciTutti” di nuovo nulla… tranne che un pesante attacco a Maria Grazia Laganà, senza, naturalmente ricordare che i primi sostenitori della signora sono stati proprio loro [la lettera di Aldo Pecora a nome del Movimento clicca qui – articolo da Nuova Cosenza riportato in coda]

Tutto questo per dire semplicemente che c’è modo e modo di fare Antimafia… chi con dei fini e chi con altri. Tutti legittimi,sarebbe meglio però, crediamo dire le cose come stanno e non rischiare – come purtroppo accade – di illudere le persone con il solo effetto di disulludere e spinegere al disimpegno. Per questo non crediamo corretto piangere l’assenza di aiuti economici da parte delle Istituzioni quando questi invece ci sono, o attaccare esponenti istituzioni per poi sedersi allo stesso tavolo e farsi patrocinare e finanziare iniziative comuni, o presentarsi slegati dalla politica quando invece se ne è parte.

Vi è poi un altro aspetto, con il quale chiudiamo, su cui, lo ammettiamo, per nostra ignoranza, abbiamo fatto ricorso a due pareri tecnici: la questione “attacchi informatici”. Vediamo quindi, per chiudere, questi aspetti sulla base delle indicazioni avute da esperti del settore.

Prima di tutto sul server “ospitante”. Questi è in Emilia. Il DNS è “ns.centomovimenti.it“. Allo stesso sono ricondotti, oltre awww.ammazzatecitutti.org anche www.aldonline.itwww.perlacalabria.itwww.polistena.netwww.giovannipecora.it,www.manipulite.itwww.inmovimento.itwww.centomovimenti.it. Tutti questi siti, compresi www.ammazzatecitutti.org,www.aldopecora.itwww.perlacalabria.it sono di Giovanni Pecora.
Aldo Pecora è invece titolare del dominio e spazio sul server di Aruba della Fondazione Scopelliti www.fondazionescopelliti.it, il cui presidente è Rosanna Scopelliti e di quello www.legalitalia.org di “Legalitalia” che però non è su Aruba bensì legato al DNSns.centomovimenti.it. [per vedere le schede dei siti, clicca qui, ed inserisci nello spazio il nome del dominio che vuoi vedere]

Vediamo un altro punto: quanto costa un server? Un server può costare dai 500 euro annui a salire. E non si confonda la questione server con quella di gestione del sito e del forum che ha costi bassissimi. Ad esempio un dominio può costare dai 7/8 euro a 15 euro (questo per estensioni .it e .org come quelle oggetto dei siti citati, alcune particolari estensioni possono arrivare anche a 100 euro ma non è il nostro caso); ed uno spazio web, con dominio ed e-mail, può costare da 40 a 120 euro annui. I forum sono solitamente gratuiti non necessitano di nessun acquisto. I templetes e moduli per siti in joomla, sono in gran parte gratuiti e quando proprio uno vuole comprarne qualcuno, questi hanno costi di qualche decina di euro. Fin qui i costi che chiunque, tra l’altro, può verificare in rete.

Veniamo alla questione attacchi. Per quanto riguarda gli attacchi ai server possono essere di due tipi: o al server o allo spazio web. Se il server è ben configurato e protetto gli attacchi sono minimi e non portano grossi danni. Comunque il peggio che può succedere è che tutti i dati vengano cancellati e distrutti i file, costringendo ad una nuova configurazione ed inserimento dei dati (sempre comunque consigliata in caso di attacchi di questa portata, stante la possibilità di inserire dei programmi pirata all’interno); la seconda ipotesi prevede solo attacchi al sito ed in questo caso basta reinserire i dati e chiudere le falle che hanno consentito l’ingresso per evitare che succeda nuovamente.

Rarissimi sono i casi di danni seri ottenibili solo inserendo programmi che determinano un super lavoro dell’hardisk fino alla sua rottura, ma questo comporterebbe il non funzionamento di tutto il server e non di un solo sito o di alcune funzioni di questo (i costi per l’eventuale sostituzione li abbiamo visti sopra). Quindi se il server dove poggia www.ammazzatecitutti.org è stato danneggiato e deve essere sostituito, a parte la questione costi, ne quello ne gli altri siti sopraelencati potrebbero essere visibili e funzionanti. Se invece è stato danneggiato solo il sito basta ripulire e reinstallare i dati di quello per sanare “l’attacco”
.
Un passaggio ancora sui dati delle transazioni bancarie. Questi sono indisponibili a meno che non si riesca a violare il sistema di protezione delle banche che forniscono il servizio e che comunque non c’entra un bel nulla con il sito ed il server su cui questo poggia.

Per chiudere occorre ricordare che già nel 2006 (come già nel passato per i siti gestiti da Giovanni Pecora) sul sitowww.centomovimenti.org compariva (ora non c’è più ma la cache di google custodisce molte cose – clicca qui e vedi la pagina di allora che abbiamo salvato) la medesima dichiarazione su un attacco subito che “bucando” il server ha”imposto” di bloccare il forum per evitare che venissero rubati i dati degli utenti per i pagamenti on line. Anche su questo, comunque la si voglia girare, la storia non regge, quindi, stando ai pareri di esperti del settore!

Ecco dunque che si svela anche l’abile uso della “rete” per fini molto meno nobili, anche se legittimi, rispetto a quelli enunciati. La questione è solo, quindi, se ci si vuol cascare o no, punto e basta.

I tecnici interpellati, visto quanto accaduto ieri (non erano più on line tutti i siti menzionati tranne uno), ci hanno comunicato questo aggiornamento sull’aspetto tecnico (alle ore 20:00 del 26 settembre)

Il server è funzionante, come dimostrano i loghetti [foto homepage] nella barra dell’indirizzo web. Il che significa che il server è acceso e funzionante, quello che è stato “fermato” è il database mysql. Ulteriore dimostrazione del fatto è che il materiale collocato su detti server, dei diversi siti ospitati, è raggiungibile con indirizzo diretto. Ad esempio:http://www.perlacalabria.it/legalitalia/070809_aldopecora.jpg
http://www.perlacalabria.it/wp-content/themes/minid/images/layout/int_logo.gif
http://www.aldonline.it/aldo-pecora.jpg
http://www.aldonline.it/stud/12aprile.gif
http://www.ammazzatecitutti.org/rosanna_scopelliti.jpg
http://www.ammazzatecitutti.org/appelli/commissione_regionale_antimafia/ammazzatecitutti.gif

Non solo uno dei siti collocati sul medesimo server, sempre con dns ns.centomovimenti.it – – ns2.centomovimenti.it, funziona benissimowww.manipulite.it [foto homepage]. Probabilmente essendo non aggiornato da molto tempo… se lo sono dimenticati.

Altro aspetto curioso è che se fosse un problema del server a bloccare i siti collocati sulla medesima macchina con dnsns.centomovimenti.it – ns2.centomovimenti.itnon si spiegherebbe come anche il sito www.fondazionescopelliti.it [foto homepage] collocato su altro server e con dns dns.technorail.com – dns.technorail.com sia anche questo off line con le medesime caratteristiche.

Tutto questo, lo ribadiamo, non per attaccare qualcuno ma per puntualizzare i fatti, che ripetiamo sono legittimi… ma che devono essere conosciuti perchè ognuno possa esserne a conoscenza e, quindi, possa rifletterci.

(Tratto da Casa della Legalità e della Cultura)