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Anticorruzione, Cdm ridimensiona Cantone. Palazzo Chigi: “Rimedieremo”. SIAMO ALLIBITI !!!!!!!!

La Repubblica, Giovedì 20 aprile 2017

Anticorruzione, Cdm ridimensiona Cantone. Palazzo Chigi: “Rimedieremo”
Nella nuova legge soppresso il comma chiave. Interpellati dall’HuffPost, i relatori: “Atto grave, violazione del rapporto tra Parlamento e governo”. Orlando: “Verificare gli effetti della norma”. Poi fonti dell’esecutivo assicurano che non c’è “nessuna volontà politica di ridurre i poteri dell’Anac”

ROMA – Un anno fa, dopo gli scandali di Expo e Mafia Capitale, venne approvato il nuovo codice degli appalti, una legge delega, che dava un importante ruolo di  intervento e prevenzione all’Anac di Raffaele Cantone. Il passaggio del nuovo codice che attribuisce più poteri è il comma 2 dell’articolo 211. Che lo scorso consiglio dei ministri ha deciso di abrogare. Una scelta che ha suscitato immediate polemiche di fronte alle quali il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha precisato: “Dobbiamo verificare, perché se le norme producono questi effetti, il Consiglio dei ministri deve fare una riflessione”. Quindi fonti di Palazzo Chigi hanno sottolineato che “non c’è alcuna volontà politica di ridimensionare i poteri dell’Anac” e che il premier Paolo Gentiloni, in visita a Washington, ha parlato con il presidente dell’Autorità. Le stesse fonti hanno assicurato che “sarà posto rimedio già in sede di conversione del DEC e in maniera inequivocabile”. E a questo punto Cantone ha “preso atto positivamente” dell’impegno politico assunto da Gentiloni.

Con la cancellazione di quel comma sono stati ridimensionati i poteri di intervento dell’Anticorruzione, che consentivano di intervenire in casi di macroscopica irregolarità senza aspettare un giudice. Secondo quanto riferisce l’Huffington Post, all’Anac, appresa la notizia, Raffele Cantone è rimasto esterrefatto (LEGGI L’ARTICOLO). Essendo stato scavalcato il Parlamento, il ‘colpo di mano’ appare di dubbia legittimità giuridica e di forte impatto politico.

In commissione Lavori Pubblici del Senato, dove il codice ha preso forma, i relatori sono furibondi. Interpellati dall’HuffPost, Stefano Esposito e Raffaella Mariani, hanno detto: “Questa soppressione è un atto grave e i responsabili devono assumersene la responsabilità. Siamo di fronte a una violazione del rapporto tra Parlamento e governo, con l’abrogazione di uno strumento innovativo, l’articolo 2 appunto, voluto dal Parlamento. Uno strumento fortemente innovativo, col conferimento all’Anac di poteri sostanziali. Chiediamo al presidente Gentiloni e al ministro Delrio che venga posto rimedio a questo blitz che qualcuno ha compiuto”.

“Chi vuole depotenziare l’Anac? Che poi significa: chi vuole proteggere la corruzione in Italia a discapito dei cittadini onesti? – ha chiesto su Fb la deputata M5s Roberta Lombardi – Con un colpo di spugna l’Anac ha perso i suoi poteri”. E ancora: “Il comma 2 è abrogato. Molte volte i cittadini mi chiedono dove inizia la corruzione. Ecco, inizia da lì: da una semplice ed innocua frase come quella messa sopra tra virgolette” scrive la deputata che aggiunge “chi ha materialmente scritto quella riga di legge è sconosciuto al momento”.