Malagrotta, danno ambientale: presto causa collettiva degli abitanti della zona
I cittadini di Malagrotta, l’area di Roma dove insiste la più grande discarica d’Europa, sono pronti per una causa collettiva in sede civile contro il Co.la.ri (il consorzio di Manlio Cerroni che gestisce la discarica) con un centinaio di richieste di risarcimento per danno ambientale. Lo rende noto l’avvocato Francesca Romana Fragale, che seguirà la causa. «L’obiettivo è di ottenere un risarcimento per il deprezzamento del valore degli immobili della zona di Malagrotta e Massimina – spiega Fragale – che si stima essere deprezzati di circa 30% rispetto al valore di mercato per la vicinanza con la discarica. Abbiamo già raccolto le perizie di 30 immobili, non appena avremo terminato la raccolta del materiale avvieremo la causa».
Fregale ha già condotto «cinque» cause penali contro la Co.la.ri, «tutte vinte in primo grado – spiega l’avvocato – dove si è entrati nel merito delle violazioni della discarica. Questa, in sede civile, sarebbe la sesta». «La situazione del territorio oggi è particolarmente critica – ha spiegato il presidente del comitato Malagrotta Sergio Apollonio – perchè dopo l’ennesima proroga la discarica è arrivata veramente a saturazione. Alla fine dell’anno, secondo quanto ci è stato assicurato da Alemanno, dovrebbe essere chiusa ma ancora non vediamo segnali concreti. Il secondo grande problema – ha proseguito – sono i controlli del gassificatore all’interno della discarica che è stato prima sequestrato e poi dissequestrato ma che rimane sotto inchiesta. Da chi viene controllato? Dallo stesso Cerroni?».