Cerca

Anche i Prefetti e le forze di polizia si ribellano per i tagli apportati dal Governo nel comparto sicurezza

Tagli alla sicurezza, il no di prefetti e polizia

Protesta dei prefetti e delle forze di polizia contro la manovra economica del governo e gli interventi al disegno di legge sul codice delle autonomie locali.Il taglio delle prefetture, si sostiene, non avrebbe alcuna incidenza per quanto riguarda il risparmio. Protestano anche le forze dell’ordine: “Si taglino le auto blu, non sul diritto fondamentale alla sicurezza”

Ma il Pdl non era il partito che puntava sulla sicurezza? Stamani a Roma hanno protestato i prefetti di tutto il Paese contro “alcuni interventi al disegno di legge sul codice delle autonomie locali” e “contro la manovra finanziaria”. I due provvedimenti, denunciano questi funzionari dello Stato, “assestano un durissimo colpo al ministero dell’Interno nelle sue varie articolazioni (prefetture, forze di Polizia, vigili del fuoco), riducendo sensibilmente le capacità dello Stato di assicurare ai cittadini i valori fondamentali della sicurezza, del soccorso pubblico e dei loro diritti di garanzia”.

Per il viceprefetto Anna Palombi, presidente del Sinpref, l’associazione sindacale dei funzionari prefettizi, il taglio delle prefetture non comporterebbe alcun risparmio. Le prefetture, ha spiegato Palombi, non hanno un proprio patrimonio. Quanto a eventuali risparmi legati al personale, “questi non sono ipotizzabili perché il personale dovrebbe comunque essere reintegrato altrove”. Quindi ”non corrisponde al vero affermare che un taglio delle prefetture andrebbe a finanziare la manovra economica in discussione”.

Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma, ha chiesto che i prefetti siano incontrati dal ministro dell’Interno Roberto Maroni. “Siamo preoccupati – ha ribadito Pecoraro – anche se sappiamo che il Presidente della Repubblica, il Governo, il ministro, il Parlamento ci sono vicini così come quasi tutte le forze politiche”. Pecoraro ha poi sottolineato che “grazie all’azione dei prefetti e ai patti per la sicurezza che i prefetti sottoscrivono, c’è stata una riduzione dei reati”. Le prefetture inoltre restano ”centrali in una fase in cui il federalismo – ha aggiunto – aumenterà i poteri degli enti locali ed e’ quindi fondamentale che sul territorio ci sia un presidio dello Stato che non sia unicamente di polizia”.

Potremmo proprio dire: chi di spada ferisce di spada perisce. A protestare oggi sono state anche le forze di polizia. I sindacati di polizia Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp Cgil, Ugl Polizia e Federazione Coisp, hanno sottolineato come l’iniziativa, alla quale hanno aderito anche i colleghi della Guardia di Finanza e delle Forze armate sia finalizzata “anche ad abbattere gli sprechi, che pure ci sono, anziché tagliare il diritto fondamentale alla sicurezza”.”Infatti – confermano i sindacati in una nota – anziché tagliare le auto blu, che hanno un costo annuo pari a 21 miliardi, con un costo pro capite per ogni cittadino italiano di circa 381 euro l’anno, la manovra taglia i fondi per garantire la sicurezza e la legalità. Gli appartenenti al Comparto Sicurezza e Difesa hanno senso dello Stato e grande responsabilità e per questo non vogliono essere immuni dal sacrificio che le condizioni economiche generali del Paese richiedono. Ma la manovra, secondo il testo attualmente in discussione alle Camere, prevede un carico insopportabile sull’effettività della funzione di polizia e del diritto ad avere sicurezza di ogni cittadino”.

Alessandro Guarasci

(Tratto da Aprile online)