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Altro fuoco a Fondi. Bruciata una fattoria con 200 animali dentro. Violenze su violenze, la mafia non si arrende ed accresce il suo dominio, mentre lo stato sta a guardare

A FONDI INCENDIATA UNA FATTORIA E MUOIONO NEL FUOCO 200 ANIMALI

Morti in maniera atroce, fra le fiamme che hanno bruciato anche attrezzi agricoli ed arrecato danni alle strutture murarie: 200 animali di un allevamento messo su’ da una famiglia di onesti lavoratori fondani.

Senza pietà per uomini e cose, questa banda di delinquenti – comuni li definisce qualcuno, mentre noi li riteniamo al servizio delle mafie insediatesi fortemente sul territorio-.

Un’altra attività non piegatasi, probabilmente, alle mafie, un’altra famiglia onesta sul lastrico.

Un quadro deprimente di questa città piegata da una lunga scia di fuoco, che inizia dagli attentati al sindacalista Giuseppe Savani (di cui nessuno vuole parlare) e che continua fino ai giorni nostri.

Una città offesa dalle prepotenze, dai traffici, dai ricatti dei mafiosi e dei loro sodali.

Con una popolazione composta ancora da tantissime persone oneste, che, però, intimorite da queste continue violenze, mostrano di aver perso ogni capacità di indignarsi e di reagire adeguatamente.

La nobile e battagliera Fondi di tanti anni fa che scendeva fra i binari della tratta ferroviaria Roma-Napoli nella famosa battaglia delle arance è solo un ricordo. Purtroppo. Oggi la fa da padrona gente mandata o venuta da ogni parte del sud d’Italia che ha capacità e mezzi per innervarsi a tal punto nei tessuti economico, sociale e, diciamolo, culturale e valoriale locali da riuscire a condizionare anche segmenti della politica.

La nobile, onesta e laboriosa Fondi dei Marcello Di Vito, dei Purificato e dei tanti uomini che l’hanno ricoperta di gloria e non di fango è rappresentata in un quadro che ci resta, appannato dagli anni, solo nel cuore e nella mente.

E ci fa rabbia vedere tanta leggerezza, tanta superficialità e probabilmente anche qualche complicità da parte di soggetti delle istituzioni anche centrali, che fanno sì che un sistema che offende la storia e la cultura di questa nobile città si perpetui e si consolidi.

Sono questi i sentimenti di chi è nato, ha vissuto ed ha sofferto in questa e per questa terra e che la vede oggi piegata e piagata così miseramente anche per colpa di uno stato imbelle che mostra di non avere, se non la volontà, nemmeno la capacità di reagire.

Un Prefetto –Bruno Frattasi – ha tentato. L’hanno mandato via.

E noi oggi dobbiamo assistere, nel silenzio generale, ad uno spettacolo deprimente di uno stato che, anziché mandare investigatori capaci di far luce sulla “provenienza “delle montagne di capitali investiti e che verranno investiti, manda la Banda Musicale della Guardia di Finanza. Con grande codazzo e giubilo di autorità civili, militari e religiose provenienti da Latina, Formia, Gaeta, ecc.

Mentre Fondi langue e molta gente onesta piange.

Come, appunto, le ultime vittime del fuoco.

O come i familiari, gli amici e gli estimatori del Cap. Conti, un Ufficiale che, forse, come l’ex Prefetto Frattasi, voleva fare qualcosa a favore di questa città!