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Altro che chiacchiere. I problemi veri della mancata lotta alle mafie: il maresciallo non attento, la Procura non informata e disattenta anch’essa e così via.

E’ inutile organizzare dibattiti, convegni, cortei, fiaccolate per commemorare la strage di Capaci o altri eventi luttuosi trascorsi se, al contempo, non si affrontano e risolvono i problemi attuali, quotidiani che sono quelli che consentono, proprio perché non si risolvono mai, alle mafie di dilagare sui nostri territori.

Il dilagare di queste è dovuto principalmente alla mancanza di volontà politica di risolvere i problemi.

Prendiamo due casi:

il primo, che riguardava la vecchia gestione della Procura della Repubblica di Latina.

La dr. De Martino, attualmente alla DNA ed il Dr. Curcio della DDA di Napoli, hanno fatto rilevare, in occasione della famosa inchiesta “Damasco” sulle mafie a Fondi, che nel distretto pontino reati di natura mafiosa erano stati rubricati come reati ordinari.

In parole povere ciò significa che la Procura locale non svolgeva un’azione adeguata di contrasto alle mafie, né, rubricando i reati di natura associativa di cui veniva a conoscenza come reati ordinari e non mafiosi, consentiva il passaggio per competenza alla DDA.

Il secondo, che riguarda una lottizzazione che noi abbiamo individuato a Sperlonga, realizzata a 100 metri in linea d’aria dalla locale stazione dei Carabinieri e della quale nessuno, a quanto pare, si era occupato di andare a vedere chi erano i proprietari.

Nomi “ pesanti ” nelle cronache del casertano e del napoletano -può darsi, per carità, che si tratti di omonimie-, ma che attirano, comunque, l’attenzione anche dell’investigatore più sprovveduto.

Quando siamo riusciti a individuare gli intestatari e ne abbiamo informato chi di dovere a Roma, ci siamo accorti che dal territorio non era stata fatta alcuna segnalazione.

D’altra parte, erano stati informati gli organismi centrali della presenza, sempre a Sperlonga, di Chianese???

Abbiamo voluto citare due “casi” emblematici di “come” sul territorio lo Stato… ”fa la lotta alle mafie”! e nessuno, proprio nessuno, in un clima, quindi, di complicità oggettive, denuncia queste situazioni drammatiche, preferendo, invece, andare in piazza a commemorare Falcone e Borsellino e mostrarsi nelle vesti di paladino della legalità e non affrontando i problemi veri con i quali i veri paladini della legalità si scontrano tutti i giorni.

Problemi che sono appunto quelli che riguardano soprattutto l’inadeguatezza degli apparati investigativi locali.

E qui si apre una parentesi delicata.

Come si cambiano ogni due-tre anni Comandanti provinciali e di Compagnia, perché non si cambiano anche i Comandanti di Stazioni e di Brigate?

E’ accettabile che ci siano Marescialli che per 30 anni stanno sempre nella stessa stazione o nella stessa brigata???