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Alto Lazio, lotta alla mafia: inutili i reciproci scambi di accusa dei rappresentanti istituzionali. Piuttosto si impegnino a dimostrare alla comunità massima trasparenza

ALTO LAZIO, LOTTA ALLA MAFIA: INUTILI I RECIPROCI SCAMBI DI ACCUSA DEI RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI. PIUTTOSTO SI IMPEGNINO A DIMOSTRARE ALLA COMUNITA’ MASSIMA TRASPARENZA

Civitavecchia (Roma) – Abbiamo appreso dalla stampa il pesante scambio di accuse tra l’On. Tidei ed il Sindaco Moscherini. Illazioni pesanti che unite alla diffusa sensazione di illegalità e mancanza di trasparenza che pervadono l’opinione pubblica, agli innumerevoli procedimenti legali in corso circa episodi di mala gestione della cosa pubblica (vedi ETM, Interporto, Via Pinelli etc…) e alle reiterate denunce degli organi competenti circa la presenza di infiltrazioni mafiose nel tessuto economico cittadino, rischiano di creare un clima pesante di sospetto e caos nel quale proprio il malaffare può trovare humus fertile per proliferare.

Il perseguimento della legalità è criterio prioritario di ogni azione politico-amministrativo-economica ma ciò non deve portare a confondere la commistione tra affari e politica con le infiltrazioni mafiose, questioni spesso sovrapposte ma non necessariamente corrispondenti. E’ indubbio, invece, che entrambe vadano perseguite con il massimo rigore e che entrambe si sconfiggano con un’azione amministrativa che sia improntata alla massima trasparenza.

Invece di inutili proclami e reciproci scambi di accusa, riteniamo molto più utile che ogni rappresentante istituzionale del territorio, indipendentemente dal livello comunale, provinciale, regionale o nazionale del ruolo ricoperto, sia di maggioranza o di opposizione, proprio in virtù della responsabilità rivestita nei confronti della collettività amministrata, renda pubblici la propria dichiarazione dei redditi, le proprie proprietà, nonché eventuali partecipazioni in qualsivoglia società in prima persona o di propri familiari. Altrettanto importante riteniamo il praticare un doveroso e pressante controllo sugli appalti, a partire dalla tracciabilità dei capitali investiti.

“E’ importante non dimenticare che Criminalità Organizzata non è solo violenza, estorsioni, omicidi, ma è soprattutto, nelle realtà come la nostra, penetrazione nella economia legale e nel mercato attraverso il riciclaggio del denaro; ed è bene ricordare che è attraverso lo strumento dell’appalto e soprattutto del subappalto che la economia legale viene pesantemente infiltrata e condizionata da quella illegale. E quindi, quella colata di cemento, …omissis…che sta per abbattersi….omissis …(sulla nostra città ndr.), in particolare attraverso la costruzione dei porticcioli turistici (e degli insediamenti connessi) dovrebbe essere oggetto di grande preoccupazione, per non dire allarme.” (Anna Canepa, giudice della DDA)

L’antimafia e la ricerca della legalità sono fatti che non si proclamano ma si praticano attivamente nella vita così come nell’azione pubblica. L’associazione Caponnetto ha più volte richiesto di aprire un tavolo permanente composto da istituzioni, magistrati ed associazioni, appello ogni volta caduto nel vuoto, ma che sarebbe vera ed unica garanzia contro gli illeciti e le infiltrazioni mafiose, nonché strumento di difesa contro gli ormai innumerevoli “negazionisti” che, nonostante i ripetuti allarmi lanciati a Civitavecchia da DNA, Osservatorio ed Associazioni, continuano a fare spallucce e minimizzare il problema lasciando cadere nel vuoto gli appelli accorati di coloro che con coraggio si battono per la difesa della legalità e contro le mafie di ogni genere.

(tratto da UnoNotizie