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Alla ricerca del tesoro dei CASALESI. Casa per casa, conto estero per conto estero, ora nelle strade di CASAL DI PRINCIPE arrivano anche i servizi segreti. E sulle aste fallimentari…

Alla ricerca del tesoro dei CASALESI. Casa per casa, conto estero
per conto estero, ora nelle strade di CASAL DI PRINCIPE arrivano anche i
servizi segreti. E sulle aste fallimentari…

Alla ricerca del tesoro dei CASALESI. Casa per casa, conto estero per
conto estero, ora nelle strade di CASAL DI PRINCIPE arrivano anche i
servizi segreti. E sulle aste fallimentari…

La fase più difficile è quella relativa alla identificazione degli
enormi flussi di danaro riciclato dalla potentissima organizzazione
criminale

ASAL DI PRINCIPE – L’ultima fase, non meno importante delle fasi
precedenti, quelli dedicati all’attività di repressione e
all’annientamento dei gruppi militari del clan dei Casalesi non produce
azioni clamorose, retate con decine e decine di arresti all’alba, ma è
decisiva affinchè lo stato chiuda veramente i conti, togliendo al clan
quello che il clan ha potuto acquisire al proprio patrimonio, divenuto
sterminato negli anni, grazie ai proventi della propria attività criminale.

Non è azzardato ritenere che si tratti di beni per miliardi di euro.
Cresciuti nel loro valore grazie a sagaci investimenti, promossi da quel
settore del clan, capitanato soprattutto da Michele Zagaria che con gli
affari, i grandi affari, ha dimostrato di saperci fare.

Dunque, se il “tesoro della camorra” può non essere considerato
fiabescamente un forziere sotterrato da qualche parte, come qualcuno
immaginificamente afferma sicuramente si può parlare di un tesoro della
camorra costituito in una enorme consistenza materiale dei beni immobili
ma anche immateriali sistemi finanziari.

La complessità del lavoro delle autorità inquirenti è frutto anche delle
possibilità che i tempi nuovi della globalizzazione offrono alle
organizzazioni criminali. Case, conti cifrati in paradisi fiscali e una
montagna di partecipazioni societarie. Il tutto gestito da un reticolo
di prestanomi di stretta fedeltà che ancora oggi sono a piede ibero e
che ancora oggi entrano, spesso e volentieri, nelle stanze dei tribunali
in cui si svolgono le aste fallimentari, per cercare di far ritornare
nel patrimonio della camorra dentro a questo enorme cassone virtuale del
suo tesoro, i beni prima sequestrati e poi confiscati.

Soprattutto in queste settimane, dedicate alle vacanze e in cui più
facilmente ci si può distrarre, lo stato sembra essere ancora
significativamente presente a Casal di Principe e dintorni.
Significativamente presente con il lavoro delle forze dell’ordine, con
l’esercito, ma anche, a quanto pare, con uomini dei servizi segreti, a
caccia, per l’appunto, di segreti in modo da rendere possibile quel
viaggio trans emisfero che può portare alla scoperta dei veri depositi
dei paperoni Casalesi.

Massima attenzione, sicuramente molto più sviluppata rispetto al
passato, anche sulle aste fallimentari. Non solo in quelle riguardanti
determinati immobili riconducibili direttamente al clan dei Casalesi, ma
anche su altre aggiudicazioni, perchè il clan potrebbe tentare di
recuperare valori patrimoniali, compensando quelli persi e
complicatamente riacquisibili, proprio a causa dello strettissimo
controllo, con altri immobili non sospetti rispetto ai quali il
controllo è più blando.

Red.Cro.

PUBBLICATO IL: 12 agosto 2016 ALLE ORE 14:28

fonte:www.casertace.net