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Agostino: ”I finanziamenti fagocitano l’antimafia, la Falcone scenda dal piedistallo”

AMDuemila 26 Maggio 2023

E sulle botte al corteo del 23 maggio: Solo nelle dittature non si può esprimere dissenso rispetto a una politica inquinata dalla mafia”

Sono amareggiato e preoccupato. La politica e i finanziamenti stanno fagocitando l’antimafia. Vorrei fare un appello a Maria Falcone: scenda dal piedistallo”. Sono parole durissime quelle rilasciate a La Repubblica da Vincenzo Agostino, padre di Nino, il poliziotto assassinato da Cosa Nostra il 5 agosto 1989 assieme alla moglie Ida Castelluccio. “Il 23 maggio ho scelto di stare lontano da Palermo. Ho accettato di incontrare gli studenti di una scuola della provincia di Bologna”, ha detto rispondendo rispetto alle violenze della polizia contro le realtà scese martedì in un corteo alternativo a quello della “falconeide”. “Ho sofferto tanto a vedere quelle immagini. Solo nelle dittature non si può esprimere il dissenso rispetto a una politica inquinata dalla mafia”, ha affermato. “E lo diceva Falcone che la mafia si insinua nei gangli delle istituzioni, è questa la vera mafia che dobbiamo combattere. Credo che abbiano sofferto tanto anche i poliziotti che si trovavano quel pomeriggio di servizio in via Notarbartolo: non è colpa loro quello che è successo”, ha aggiunto.
Come molti altri dei familiari delle vittime di mafia anche Vincenzo Agostino è stanco di assistere alle passerelle politiche e alle parole colme di retorica pronunciate sulle stragi ogni 23 maggio. “Incontro i ragazzi in giro per l’Italia, sul palco dovrebbero stare loro non certi politici spesso impresentabili”, ha affermato. E ancora. “I politici hanno fatto le loro promesse, hanno ribadito i loro spot. E poi sono andati via. Non mi piace questa antimafia spettacolo”. Ad Agostino, inoltre, “preoccupa, che i riflettori si accendano solo un giorno, per una passerella ormai diventata un esercizio sterile, un palcoscenico per politici spesso impresentabili. E, poi, dal giorno dopo vengono dimenticate tutte le altre vittime della mafia. Quante dirette Rai sono state fatte per Rocco Chinnici, oppure per Cesare Terranova? Quali ministri scendono a Palermo per commemorare il procuratore Gaetano Costa, ormai dimenticato da tutti?”, ha denunciato Agostino.
È necessario che venga fermato al più presto quel fiume di soldi che foraggia un pezzo di società civile.
Attraverso i finanziamenti e cospicue concessioni la politica sta strumentalizzando pezzi di antimafia. Sono davvero preoccupato
”.
Tornando allo scorso 23 maggio e ai cordoni della polizia, dei carabinieri e della finanza in tenuta antisommossa, il padre del poliziotto ucciso ha spiegato che “
era stato raggiunto un accordo con gli organizzatori del corteo: la manifestazione si sarebbe sciolta all’incrocio fra via Libertà e via Notarbartolo, le persone avrebbero proseguito alla spicciolata. Ma un’ora prima le disposizioni sono cambiate. Ed è spuntato un blocco di poliziotti a quell’incrocio, così sono nate delle inutili tensioni. Da chi è arrivato quell’ordine? Non si può vietare a dei singoli cittadini di andare a rendere omaggio alle vittime della strage di Capaci”, ha esclamato. E riguardo ai politici che occasionalmente calpestano il palco stante all’albero Falcone, “nessuno di quelli che fanno le passerelle il 23 maggio mi ha mai sostenuto quando chiedevo verità e giustizia per mio figlio e per mia nuora”, ha ricordato Vincenzo Agostino. “Solo l’allora sindaco Leoluca Orlando venne davanti all’aula bunker mentre facevo il confronto all’americana con l’ex poliziotto chiamato Faccia da mostro. Il resto della politica e delle istituzioni ha accettato il segreto di Stato imposto ai magistrati che indagavano sull’omicidio di Nino e Ida. Questo dovrebbe fare l’antimafia oggi, cercare la verità”, ha concluso.

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fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/95664-agostino-i-finanziamenti-fagocitano-l-antimafia-la-falcone-scenda-dal-piedistallo.html