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AD APRILIA,IN PROVINCIA DI LATINA,COME A SCAMPIA.  SASSAIOLA CONTRO I CARABINIERI DAI BALCONI 

Il Caffè, n. 511 – dal 17 al 23 ottobre 2019

Minacce ai carabinieri: «Qui sono io il boss»

I militari accerchiati ad Aprilia, sassaiola dai balconi come a Scampia

Hanno forzato un posto di blocco cercando di travolgere i carabinieri in supporto ad un’autoambulanza che stava effettuando un soccorso e, una volta fermati, hanno scatenato la folla contro i militari, minacciandoli di morte. Paura in strada nella notte tra il 10 e l’11 ottobre ad Aprilia, per un’aggressione agli uomini dell’Arma. Responsabili dell’episodio di violenza due motociclisti di 31 e 32 anni, Cristian Battello e Cristoforo Iorio, arrestati per resistenza a pubblico ufficiale in concorso. I due, con casco integrale e a bordo di uno scooter di grossa cilindrata, sono poi fuggiti per le vie di Aprilia. Dopo un concitato inseguimento, i Carabinieri sono riusciti a raggiungere bloccare e identificare i fuggitivi, i quali opponendo attiva resistenza hanno cominciato ad inveire nei loro confronti richiedendo il sostegno altre persone del quartiere, circa una quindicina, incitandoli a “ribaltare l’auto dei carabinieri”. Cristian Battello, facendosi forte del numero delle persone intervenute a supporto, una quindicina, ha anche minacciato di morte i carabinieri, mentre dalle finestre delle abitazioni del circondario, ignoti hanno incredibilmente lanciato oggetti vari e vasi in direzione dei miliari che fortunatamente non sono stati colpiti. Scene viste nelle operazioni di polizia a Casal di Principe. I Carabinieri, nonostante la concitazione, sono riusciti a contenere i due soggetti portandoli in Caserma, dove sono stati tratti in arresto. Cristian Battello è stato portato nel carcere di Latina: il tribunale ha convalidato il fermo. Cristoforo Iorio invece è stato sottoposto all’obbligo di firma. Entrambi hanno richiesto il giudizio abbreviato fissato per il prossimo 24 ottobre. Vanno avanti le indagini per identificare le quindici persone che hanno difeso i due trentenni davanti ai carabinieri. Battello era stato già condannato a 5 anni per una gambizzazione e a 2 anni e 2 mesi per l’inchiesta Don’t Touch del 2013, che a Latina disarticolò il sistema criminale gestito dalle famiglie rom stanziali e che coinvolgeva anche un deputato pontino.