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Abuso d’ufficio, Patronaggio: ”Con l’abrogazione vengono colpiti i diritti dei cittadini”

AMDuemila 19 Giugno 2023

Il vice presidente dell’Anci Roberto Pella: Per i sindaci è la fine di un incubo durato oltre vent’anni”

Cosa dirò a quel cittadino che si è visto negare una licenza perché il sindaco del suo paese ha voluto privilegiare il suo compagno di partito, assegnando a questi ciò che spettava al primo”. Se lo chiede il procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, commentando la riforma della giustizia promossa dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio e approvata in questi giorni in Consiglio dei Ministri. La riforma, fortemente criticata da magistrati e giuristi, tra le altre cose, cancella l’articolo 323 del codice penale: l’abuso d’ufficio. Questo tipo di reato contro la Pubblica amministrazione è stato definito dal Guardasigilli Nordio – così come ha reso noto Ansa – un “reato evanescente” che causa ostruzioni alle indagini e intasa “le procure della Repubblica di fascicoli inutili, disperdendo le energie verso reati che invece dovrebbero essere oggetto di maggiore attenzione”. Tuttavia, tra mille dubbi e altrettante perplessità, il Pg di Cagliari ha precisato: “È fin troppo chiaro e indiscutibile che le leggi vanno osservate e applicate. A seguito della disposta abolizione del reato di abuso di ufficio con un troncante e urgente decreto legge, mi domando da magistrato ed uomo che amministra giustizia: cosa dirò a quell’onesto candidato ad un posto di lavoro pubblico che si è visto scavalcare da altro a cui un compiacente funzionario ha valutato in modo illegittimo i titoli, in modo da favorire il concorrente nella nomina?”. E ancora: “E quella azienda che si è vista sfuggire una lucrosa commessa perché il direttore di una Asl ha preferito illegittimamente favorire altra azienda legata a un potente politico che proprio quel direttore aveva nominato a capo dell’Asl? E che dire alla professoressa – ha proseguito Patronaggio – mamma di quel bambino portatore di handicap che sperava nel trasferimento nella sua città in forza di una legge che proprio quei soggetti svantaggiati vuole proteggere, quando il provveditore, con una lettura illegittima di quel caso umano, ha preferito attribuire punteggi maggiori ad una amica, con cui aveva una relazione clandestina?”. La sua abrogazione cancellerebbe – come ha reso noto il quotidiano “La Repubblica” – ben 3.623 condanne. Tuttavia, l’abolizione del reato contro la Pubblica amministrazione, almeno per il momento, sembra aver conquistato le simpatie del vice presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Roberto Pella, che ha parlato della “fine di un incubo durato oltre vent’anni”. Ovviamente, il placet ipotetico ma probabile in seno ai sindaci italiani sembra essere noto anche a Patronaggio che ha ribadito: “Certo, oggi sono molto sollevato dal sapere che il sindaco del mio paese farà decollare velocemente appalti e commesse pubbliche senza avere paura di firmare, ma sarò molto triste per quei cittadini che reclamano giustizia e che non verranno mai più tutelati. Essere garantisti significa – ha concluso il magistrato – assicurare un giusto processo agli indagati, ma significa anche garantire i diritti a tutti quei cittadini che hanno subito un’offesa e un danno da un comportamento illecito”.

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fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/306-giustizia/96042-abuso-d-ufficio-patronaggio-con-l-abrogazione-vengono-colpiti-i-diritti-dei-cittadini.html