Latina, 2 maggio 2008
RACKET DELLE POMPE FUNEBRI A TERRACINA: 11 ARRESTATI E 25 INDAGATI. NESSUN COLLEGAMENTO CON LA CAMPANIA?
Gestivano il mercato delle onoranze funebri a Terracina, San Felice Circeo e Sabaudia, ma non solo. E volevano gestirlo in regime di monopolio. Chi non era d’accordo e voleva tentare di avviare un’attività autonoma veniva punito. Con le fiamme, per lo più.
La Polizia di Stato ha messo fine – auguriamoci, per sempre – alla loro attività criminale.
Fin qui, tutto bene. Noi siamo stati i primi a complimentarci con la nuova dirigente del Commissariato di Terracina, la simpatica ed ottima funzionaria Dr. Rita Cascella, la quale, con la sua presenza, ha segnato una svolta nell’attività del presidio di polizia terracinese. Una svolta in senso positivo.
Fra le persone arrestate figura qualche campano. Nessun collegamento con la camorra?
Non lo sappiamo e non vogliamo sostituirci alle forze dell’ordine, ma in una provincia in cui prevale sempre la logica della “minimizzazione”, la domanda va posta.
E’ sicuramente, la nostra, una provocazione, ma non del tutto impropria, considerato soprattutto il fatto che Terracina ed il suo territorio, insieme a quelli della vicina Fondi e di Formia e Gaeta, sono indicati dalla Direzione Nazionale Antimafia come quelli più fortemente infiltrati in provincia di Latina dalle mafie.
Non vorremmo, però, che, con questa pur brillante operazione di polizia, l’attenzione dell’opinione pubblica e degli investigatori scemasse e considerasse risolta una situazione inquietante che vede camorra, ’ndrangheta, cosa nostra, ex banda della magliana, lupi grigi e chi ne ha più ne metta impossessarsi sempre più del nostro territorio e del nostro tessuto economico e sociale.
I “casi” di Fondi e di Formia (ma, perché no?, anche di Latina) in cui si parla sempre più di “voto di scambio” e di mani della criminalità organizzata sulle elezioni, sono emblematici per quanto riguarda l’autonomia e la sorte delle nostre stesse istituzioni.
La criminalità comune si riesce a sconfiggere con l’arresto dei singoli delinquenti. Quella organizzata, con tutte le sue diramazioni, interrelazioni, collusioni con la politica e le istituzioni, i suoi miliardi e le sue proprietà acquisite con le montagne di capitali sporchi di cui dispone, non si sconfigge se non con un impegno forte che tenda ad individuar, da una parte, quanti nei mondi della politica e delle istituzioni la sostengono, dall’altra, la “provenienza” sporca dei suoi capitali.
E’, questo, un lavoro che dovrebbe fare – lo ha fatto e lo sta facendo??? – soprattutto la Guardia di Finanza!
Comunque, se le centinaia di incendi appiccati a Terracina sono imputabili solamente al “racket delle pompe funebri “, dopo gli arresti, a rigor di logica dovrebbero cessare. Speriamo che sia così!!!
Comunque noi apprezzeremmo moltissimo l’invio da parte della Polizia di Stato di un’informativa, oltreché alla Procura di Latina, anche anche alla DDA.
Come pure apprezzeremmo ancor di più uno sforzo investigativo soprattutto in direzione dei settori dell’edilizia e del commercio, settori il cui controllo, ormai,… è stato da anni sottratto ai terracinesi ed acquisito da tutta gente che è venuta da altre Regioni del sud.
Non è preoccupante tutto ciò?
LA SEGRETERIA