UN LAVORO DI INTELLGENCE E’ QUELLO CHE MANCA IN PROVINCIA DI LATINA E CHE SEMBRA CHE NON SI VOGLIA FARE MALGRADO QUELLO CHE E’ SUCCESSO E CONTINUA A SUCCEDERE…
Chiacchiere, chiacchiere ed ancora chiacchiere.
Tante, tantissime chiacchiere e nessun provvedimento serio per far fronte ad una situazione aberrante che turba i sonni dei cittadini perbene di Latina e provincia.
Ci riferiamo alla situazione della sicurezza, dell’ordine pubblico e di una presenza mafiosa che diventa sempre più asfissiante ed aggressiva.
Sfrontata al punto da sfidare la stessa Magistratura, l’unico baluardo, ormai, di legalità e di giustizia rimasto su una piazza, quella pontina appunto, dove si consentono, senza un minimo cenno di reazione, l’aggressione e l’espulsione ai danni dell’unico Prefetto- Bruno Frattasi – che ha tentato con determinazione di ripristinare uno stato di rispetto delle regole.
Un segnale inquietante che nessuno ha saputo e voluto leggere nel suo significato profondo e che sta a provare l’esistenza di uno stato di impunità oltremodo inquietante e tale da indurre qualsiasi persona di buonsenso a porsi molti interrogativi.
Ci sono stati Presidenti di TAR che hanno affermato che “la legalità in provincia di Latina è un optional”, comandanti di Compagnia della Guardia di Finanza suicidatisi dopo poco che sono approdati su questa terra infelice, qualche vecchia toga che ha negato l’esistenza della mafia, accuse pesanti di soggetti che hanno parlato di “pezzi deviati dello
Stato” all’opera, dichiarazioni recenti di persone che ancora oggi negano la presenza… di “organizzazioni mafiose strutturate” ridicolizzando implicitamente quanto scrivono da decenni DNA, DIA, Procura Generale della Corte di Appello ecc. al riguardo.
Tutti elementi di un puzzle che avrebbero meritato un esame approfondito per ricondurre il tutto ad un unicum per l’individuazione di quel “quadro” che nessuno, invece, ha saputo e voluto disegnare.
Si è scelta la strada della scomposizione, del frazionamento, del caso per caso, dello scollegamento, della mediocrità delle indagini e ciò dovrebbe indurci a porci ulteriori interrogativi.
Perché, a fronte di una situazione che i più, eccetto gli sconsiderati e gli irresponsabili, ritengono grave, gravissima, scabrosa, caratterizzata da episodi continui di malcostume, malgoverno che già ai tempi di Mani Pulite caratterizzò Latina come la città che registrò in Italia, in proporzione, come quella con il più alto numero di arrestati -anche se quasi tutti, poi, furono prosciolti, forse per un impianto accusatorio debole-non si è mai intervenuti dando vita ad un lavoro di intelligence che già da allora si sarebbe dovuto iniziare?
Perché si è consentito, senza profferire parola, che non si applicasse mai il reato del 416 bis e che, come hanno scritto i magistrati Diana De Martino e Francesco Curcio della DNA (v. Latina Oggi del 2 settembre 2009), “Si è proceduto da parte delle diverse autorità giudiziarie di questo distretto rubricando la massa dei fatti oggetto di indagine, in realtà di stampo mafioso, in fatti di criminalità comune”?
Perché?
Debolezza delle indagini?
Omissione?
O che altro?
E, ancora, perché a Latina, al contrario di quanto è stato fatto con altre province del Lazio, non sono stati mai mandati investigatori, fatta qualche rarissima eccezione, di un certo livello capaci di fare un’indagine patrimoniale, sulle montagne dei capitali investiti da soggetti ed organizzazioni mafiose???
Basterebbe citare, per tutti, il “caso Fondi”, dove si è colpito il livello basso ed il “sistema” non è stato nemmeno scalfito, pur avendo a disposizione la ” Relazione Frattasi” della Commissione di accesso che diceva tutto!
Sono anni che l’Associazione Caponnetto sta chiedendo la ristrutturazione delle forze di polizia per metterle nelle condizioni di alzare il livello qualitativo delle indagini.
Meno numeri e più QUALITA’!!!
I numeri non servono a niente.
Servono, invece, il COORDINAMENTO e l’INTELLIGENCE,
E, consentitecelo, Prefetti dinamici, attivi e capaci di leggere appieno le dinamiche, le realtà e, soprattutto, le mutazioni delle mafie che ormai sono dentro la politica e le stesse istituzioni.
Dobbiamo aspettare ancora quanto tempo???