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A proposito dell’interrogazione presentata dagli onn. Touadi, Gasbarra e Morassunt del PD sulla massiccia presenza mafiosa nella provincia di Latina e nel Lazio?

IL PD DI LATINA, IN OCCASIONE DELLE ELEZIONI AMMININISTRATIVE TENUTESI IN QUEL CAPOLUOGO, HA COSTITUITO UN OSSERVATORIO DELLA LEGALITA’ DEL VOTO. UN PRIMO, LODEVOLE PASSO. MA LO STESSO PD PERCHE’ NON SPINGE LO SGUARDO ANCHE AGLI ALTRI COMUNI DELLA PROVINCIA DOVE SI PARLA DI POSSIBILE INQUINAMENTO MAFIOSO DEL VOTO?

Qualcosa si comincia a vedere sul piano del livello di attenzione alle attività delle mafie in provincia di Latina.

Primi fra tutti quelli della Federazione della Sinistra, rimasti però senza rappresentanza parlamentare ed impossibilitati, quindi, ad esternare le loro preoccupazioni ed istanze nelle aule parlamentari, e l’Italia dei Valori. ora anche il Partito Democratico comincia ad assumere qualche iniziativa, dopo un lunghissimo letargo.

Meglio tardi che mai.

Dopo le dichiarazione del S. Procuratore Nazionale Antimafia Diana De Martino durante la sua audizione da parte della Commissione Sicurezza della Regione Lazio, tre deputati, Houadi, Morassut e Gasbarra, hanno rivolto un’interrogazione al Ministro dell’Interno Maroni per chiedere “ quali provvedimenti intenda adottare ecc. ecc… ”.

Noi abbiamo apprezzato, per onestà intellettuale, l’importante intervento e abbiamo inteso darne atto agli autori, che ringraziamo di cuore.

Era ora che qualcuno cominciasse a muoversi.

Stante, però, la gravità della situazione e considerato, soprattutto, che l’attuale classe dirigente di questo Paese, a prescindere dalle sue sparate propagandistiche, non mostra l’attenzione dovuta al problema dell’espansione mafiosa (non minerebbe, se così non fosse, oggi giorno la legislazione antimafia, non delegittimerebbe in continuazione la Magistratura, non priverebbe Giustizia e Forze dell’ordine degli strumenti e delle risorse necessari per fare il loro lavoro), noi riteniamo che sia assolutamente inutile rivolgersi ad un Ministro che si è comportato come si è comportato nel “caso Fondi” per chiedergli genericamente… quali provvedimenti intenda adottare ecc. ecc.

Egli risponderà, ammesso che risponderà, con le solite, inconcludenti, chiacchiere arrogandosi meriti che non sono né suoi né dei suoi colleghi, ma unicamente della magistratura e delle forze dell’ordine, che, pur operando fra mille difficoltà ed anche qualche limite, stanno facendo quello che è necessario fare..

Bla, bla – questa sarà un’eventuale risposta alle interrogazioni – che non servono a niente.

Il problema, a nostro avviso, va impostato in maniera diversa e noi abbiamo ritenuto di specificarne alcuni contorni in una nota che nei giorni scorsi abbiamo inviato ai tre parlamentari, oltre che a Veltroni e Garavini che sono componenti della Commissione Parlamentare Antimafia.

Intanto, prima di mettere nero su bianco, è necessario conoscere a fondo le situazioni e specificarle bene, nei dettagli.

Considerata l’attuale situazione politica e di governo, è necessario inchiodare alle proprie responsabilità e su fatti specifici chi governa.

La provincia di Latina soffre -purtroppo non è sola, perché anche a Viterbo in questo momento c’è più o meno la stessa situazione e Viterbo è vicina a Civitavecchia, con tutti i problemi che tale vicinanza comporta per la questione del Porto – di una malattia endemica.

La carenza, fatta qualche rarissima eccezione, di specifiche competenze a livello investigativo.

Frosinone ha risolto i problemi con tre ottimi comandanti provinciali delle forze dell’ordine (resta da risolvere ancora le situazioni di alcuni Commissariati come, ad esempio, Sora e Fiuggi, ma ci conforta la scelta fatta per il Commissariato di Cassino dove).

In provincia di Latina, invece, le cose non sono mai andate bene e continuano a non andare bene.

Tutte o quasi le investigazioni di un certo spessore contro le mafie o vengono fatte dai corpi speciali, come DIA, GICO, ROS, SCO, o da Comandi provinciali di altre regioni (va dato atto alla Questura pontina di aver saputo fare in questi ultimi due anni alcune belle operazioni contro i clan, ma si tratta di aghi nel pagliaio).

Comunque non si è mai arrivati a colpire i livelli alti delle mafie, quello economico e, soprattutto, quello politico (il caso della “Formia Connection” è eclatante).

La QUALITA’ del livello investigativo è essenziale perché, come si sa, se sulle scrivanie dei magistrati non arrivano informative precise e esaustive, anche la Magistratura migliore si trova ad operare con armi spuntate.

Il problema, quindi, non si risolve chiedendo un rafforzamento degli organici nei presidi locali, ma gente esperta, competente, conoscitrice di conti bancari, movimentazioni bancarie, visure camerali, catastali e quant’altro.

Oggi questa gente –diciamocelo con franchezza una buona volta per sempre – nei commissariati, nei comandi provinciali, nelle brigate e nelle compagnie, nei gruppi della provincia di Latina, fatta qualche rarissima eccezione che peraltro riguarda singoli inutilizzati o utilizzati male (chi vuole intendere intenda!) non c’é.

Siamo sempre costretti a ripeterci, ma basti citare un dato solo:

in un anno la Guardia di Finanza di Frosinone ha fatto ben 140 indagini patrimoniali scovando quello che non era mai emerso prima (la Dr. ssa De Martino nella sua audizione ne ha citati due che riguardano Cassino);

in provincia di Latina la Guardia di Finanza nello stesso periodo ne ha fatte solamente 3 (tre).

Ci sarà un perché?.

I Ministri ai quali ci si rivolge vanno inchiodati con la citazione di fatti e dati specifici:

perché è stata archiviata la parte relativa al “voto di scambio” della “Formia Connection”?,

perché per tutte le investigazioni sulle mafie in provincia di Latina bisogna ricorrere a DIA, GICO ecc:?,

perché a fronte di 140 indagini patrimoniali fatte dalla Guardia di Finanza in provincia di Frosinone a Latina ne sono state fatte solamente 3?

, perché a Fondi si è ammazzato il Comandante della Compagnia della Gdf che era un ufficiale dai trascorsi limpidi ed eccellenti?,

è vero che ad Itri, come è successo alcuni anni fa a Formia (risulta agli atti della “Formia Connection”), durante le recenti elezioni amministrative, c’è stata una persona appartenente a famiglia della camorra che si è data da fare tantissimo per sostenere una lista? ecc. ecc.

Ma tutto ciò non basta perché, poi, bisogna pretendere che ci siano delle inchieste sulle cose che si denunciano e delle risposte precise.

Con dei provvedimenti adeguati.

In provincia di Latina bisogna dar luogo urgentemente ad una ristrutturazione radicale e generale delle forze dell’ordine con, peraltro, la nomina di persone competenti ed esperte in materia di lotta alle mafie e con l’avvicendamento nei comandi locali di quel personale che presta servizio nello stesso presidio da decine di anni.

A Fondi – dove ci dovrebbe stare per la particolare situazione che tutti conoscono il fior fiore dell’intelligence (se ci fosse stato non saremmo arrivati all’attuale situazione), ci sono persone, nate e cresciute in quella città, da 20 anni.

Vanno spostate in altri presidi, come si fa con gli Ufficiali ed i dirigenti.

Questo va chiesto, nomi e cognomi, casi e fatti specifici, non generici.

Noi stiamo valutando la possibilità, per ottenere il raggiungimento di questi obiettivi, di organizzare qualche manifestazione eclatante sotto i Palazzi romani – così come hanno fatto il nostro Presidente onorario Ignazio Cutrò, insieme alla sua collega Grasso, i quali si sono andati ad incatenare davanti al Viminale. -.

Lo chiediamo ai parlamentari del PD, a quelli dell’IDV, ai responsabili della FDS, di SEL, alla gente perbene che vuole fare qualcosa per estirpare questo cancro rappresentato dalle mafie:

SIETE DISPOSTI A VENIRE CON NOI?

Solo così si può riuscire ad ottenere qualcosa.

Tutto il resto non serve a niente.