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A proposito della proposta di Bruno Fiore di spostare il Commissariato della Polizia di Stato di Fondi in una palazzina all’interno del MOF. Va bene ma…

Bruno Fiore, consigliere comunale del PD, all’opposizione nel Comune di Fondi e, peraltro, membro del Consiglio Direttivo della nostra Associazione, con la sua proposta di spostare il Commissariato della Polizia di Stato della sua città in una palazzina all’interno del Mercato Ortofrutticolo dopo il recente crollo di un cornicione del fabbricato attualmente usato dalla stessa Polizia, riprende in effetti una nostra vecchia richiesta di istituire un presidio di polizia nel MOF.

Quella di Bruno è una proposta saggia il cui valore noi apprezziamo tantissimo e lo incoraggiamo ad insistere.

Essa, però, va motivata e supportata da considerazioni e giudizi che attengono al problema del funzionamento delle forze dell’ordine in un’area, quella di Fondi-Sperlonga-Terracina ad altissimo livello di penetrazione mafiosa.

Dopo che il governo Monti, dopo la decisione scellerata di quello Berlusconi che si è rifiutato di sciogliere l’amministrazione comunale di Fondi per condizionamenti mafiosi, ha certificato ufficialmente, con la decisione di non sopprimere Tribunale e Procura di Cassino, che il Basso Lazio rappresenta un territorio dominato da camorra e ‘ndrangheta, bisogna passare ai fatti.

A questo punto sorge spontanea e diremmo doverosa la domanda:

cosa hanno fatto e fanno magistratura e forze dell’ordine locali per combattere le mafie?

Noi non esitiamo un solo istante a rispondere “NIENTE”!

Infatti tutte le inchieste e le operazioni effettuate in provincia di Latina e nel Basso Lazio contro le mafie vedono protagonisti, fatta eccezione per la Squadra Mobile di Latina diretta da Cristiano Tatarelli, soggetti e presidi provenienti da fuori provincia e da fuori regione.

E’ una realtà incontrovertibile.

A Fondi le insufficienze e le carenze del locale apparato investigativo sono vistose.

Se fosse stato diversamente non saremmo arrivati alla situazione a tutti nota.

Proprio in questi giorni noi abbiamo esposto ai Ministri della Giustizia e dell’Interno il nostro punto di vista e le nostre proposte per affrontare il problema del radicamento mafioso nel Basso Lazio.

Una di queste proposte riguarda la rotazione dei dirigenti dei Commissariati e l’invio presso di essi di personale esperto in indagini patrimoniali e di lotta alle mafie.

La Guardia di Finanza di Fondi, malgrado gli sforzi lodevoli del Comandante Provinciale Colonnello Kalenda, è assolutamente inadeguata al punto che noi riteniamo la presenza di quel presidio a Fondi inutile e costoso per lo Stato.

I carabinieri, per storia, essendo un corpo di polizia militare, si muovono secondo una logica di ordine pubblico che oggi, considerati i mutamenti della mafie che operano soprattutto sul piano economico e con profondi agganci in settori della politica, delle istituzioni e delle professioni, non servono a niente, ovviamente sul piano del contrasto delle mafie.

Se non dotiamo la Polizia di Stato di strumenti, risorse ed uomini e donne esperti e motivati nella lotta alle mafie, non risolviamo i problemi del radicamento mafioso.

Come si vede, il problema non è quello, come dice Bruno Fiore, di allocare meglio il Commissariato di Fondi, ma, invece, di mandare funzionari ed agenti specializzati nell’azione di contrasto della criminalità organizzata mafiosa, personale che, allo stato-nessuno si offenda – assolutamente non c’é.

Fondi è Fondi e, dopo i fatti accertati, credevamo che ci fosse ai vertici qualche persona saggia e capace di cambiare anche le pietre non solo del Comune ma anche di tutti gli apparati locali dello Stato, forze di polizia comprese.

Non è avvenuto, purtroppo.

E nemmeno sta avvenendo.