Come se fosse una novità!
Sono almeno 30 anni che la provincia di Latina e, più in generale, tutto il Basso Lazio, compreso il Frusinate, sono imbottiti di camorristi e mafiosi ed ancora oggi fa notizia la cattura a Terracina di un capozona del clan Moccia che stava villeggiando -si fa per dire- con la sua famiglia in una lussuosa villa nella ridente città tirrenica.
E’ prassi che il mafioso si muova sempre nel suo territorio dove può nascondersi e sottrarsi alla caccia delle forze dell’ordine.
E’ pleonastico, quindi, domandarsi se il catturato godesse o meno di appoggi nella zona.
Non ci sarebbe andato se non ne avesse avuti.
Il problema è che si guarda sempre alla camorra che… viene da fuori, non a quella stanziale, autoctona, fatta di gente nata e cresciuta in provincia di Latina e composta magari da professionisti, esponenti politici ed anche istituzionali.
Si guarda alla camorra militare, quella che conta meno, facilmente individuabile e catturabile.
E’ alla camorra che conta, quella politica ed economica che è tantissima e la più insidiosa, che bisogna guardare, non ai quaquaraquà!