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A proposito dei continui attentati incendiari al Parco Nazionale del Circeo. Mafie all’attacco e tante, tante lacrime di coccodrillo

A PROPOSITO DEGLI INCENDI DEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO

Si raccoglie quello che si è seminato.

Corruzione, disattenzione, indifferenza, negazionismo, complicità dirette ed indirette della politica e delle istituzioni, impunità.

E’ inutile piangere lacrime di coccodrillo.

Se negli anni avessimo avuto a Latina e nel Lazio una classe dirigente sana, non corrotta, pensosa del bene comune e istituzioni accorte, vigili, rigorose e serie, oggi le mafie non mostrerebbero quelle

arroganza, prepotenza, violenza che tutti notiamo ogni giorno.

Ma –ha detto Berlusconi _… ”viviamo in un paese di merda”… dimenticando, però, di precisare chi è responsabile di ciò.

Se la Procura della Repubblica di Latina e le forze dell’ordine del territorio avessero negli anni andati mostrato i denti ed avessero colpito dove c’era da colpire, anziché limitarsi a dire che… tutto era sotto controllo quando sotto controllo non c’era proprio niente, oggi non ci troveremmo nella drammatica situazione che solo i ciechi ed i collusi fanno finta di non vedere.

I nodi vengono sempre al pettine.

Le responsabilità dirette od indirette -ma, comunque, sempre responsabilità ed anche grandi -sono di tutti a livello politico perché quando noi andammo a Roma, stufi dell’inerzia della vecchia Procura, a lamentarci del comportamento dei responsabili e a chiedere duri interventi parlamentari presso il Ministero della Giustizia, ben due autorevoli parlamentari del centrosinistra e di due partiti diversi ci risposero che la nostra richiesta non era accettabile perché altrimenti… avremmo fatto un favore a Berlusconi… che ce l’ha con i magistrati.

Rispondemmo che noi non ce l’abbiamo con la Magistratura –anzi, tutto il contrario!!!–ma con qualche singolo magistrato e che ci sono magistrati e magistrati, magistrati alla Caselli, alla Caponnetto, all’Ingroia, alla Falcone, alla Borsellino ed altri che disonorano la Magistratura.

Magistrati che dovrebbero essere cacciati a calci nel sedere.

Nulla da fare.

Oggi i partiti di quei due parlamentari sono i primi a fare comunicati di condanna per i continui attentati incendiari al Parco Nazionale del Circeo.

Sono dieci anni che noi stiamo denunciando, in assoluta solitudine, il radicamento mafioso in provincia di Latina, sono dieci anni che informiamo dettagliatamente chi di dovere, sono dieci anni che per tale nostro modo di fare seriamente antimafia siamo discriminati, guardati di traverso, malsopportati da quasi tutti i dirigenti dei partiti. Pagando prezzi altissimi con denunce quant’altro.

Vorrebbero un’antimafia marcata politicamente, addomesticata, istituzionalizzata, di regime, cosa che noi non faremo mai, a costo di rimetterci anche economicamente l’osso del collo.

La dignità e la libertà da tutto e da tutti oggi hanno un costo. Ma noi le riteniamo irrinunciabili.

Ne siamo consapevoli e non chiniamo la testa di fronte a nessuno.

E non abbiamo paura dei camorristi, dei mafiosi e dei loro compari. , la cui sorte è, com’è noto, di finire prima o poi in galera o sottoterra.

Quando noi parecchi anni fa denunciavamo la pericolosità delle presenze mafiose a Sabaudia e San Felice Circeo e subimmo anche tentativi di intimidazione e di corruzione dov’erano gli altri?

Era inevitabile che si arrivasse a questa drammatica situazione!

Oggi c’è solamente una soluzione:

: individuare gli autori degli attentati incendiari e, soprattutto, i loro mandanti e metterli in galera per 20 anni.

Ma c’è la volontà di fare tutto ciò.???

Volontà politica soprattutto perché il discorso sulle mafie è soprattutto un discorso politico.

Cosa che, purtroppo, anche qualche nostro amico si ostina a non voler credere!!!