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A Latina si continua a sparare e ad uccidere. Criminalità comune ed organizzata scatenate

A LATINA SI CONTINUA A SPARARE. E AD UCCIDERE! UN TESSUTO SOCIALE, MORALE, ECONOMICO E POLITICO SFILACCIATO

Un tessuto sociale, morale, culturale, economico e politico lacerato.

Distrutto.

A Latina si spara e si uccide senza tregua.

Il fallimento delle agenzie educative, della politica, delle istituzioni.

I prodromi c’erano stati ai tempi di “mani pulite”, con il più alto numero, in percentuale, di inquisiti ed arrestati.

La cosa pubblica piegata agli interessi personali.

La morale messa sotto i piedi.

Come sempre.

Come oggi.

Bande di criminali, di tutte le specie, imperversano dappertutto.

Criminalità comune, criminalità organizzata, spesso collegate, in affari.

Mafie, tante mafie e tanti soldi sporchi.

Con la gente che dorme.

Con classi dirigenti incapaci a ristabilire un minimo di vivibilità civile e democratica.

Con un fiume di soldi sulla cui “origine” nessuno, o quasi, vuole indagare.

Scavare.

Ancora una volta dobbiamo essere tutti grati agli uomini della Questura che in pochissime ore hanno saputo assicurare alla giustizia i criminali che si sono resi autori di questo, ennesimo, orrendo delitto.

Se non ci fossero loro!

Il problema è che non si può puntare tutto sulla repressione.

Intervenire, cioè, quando i fatti si sono già verificati.

Una riflessione profonda sulla qualità del tessuto.

E’ quello che occorre, con l’individuazione degli strumenti e dei metodi necessari per riportare la città e la provincia a condizioni “normali”.

Di un vivere civile.

Ma ci sono volontà e, soprattutto, capacità di fare ciò?

Non ci illudiamo, conoscendo il livello della qualità degli attori.

Non vogliamo perdere la speranza, ma, se non ci sarà un sussulto di dignità e di orgoglio da parte di quella parte sana che ancora c’è nella società pontina – ma che colpevolmente è rimasta finora assente – i latinensi ed i pontini continueranno all’infinito a vivere nel degrado e nel terrore.