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A Latina  e nel Basso Lazio lo Stato non esiste più.Non si può più andare avanti così.Comandano camorra e ndrangheta.

 

 

 

Latina porto delle nebbie

 

L’Associazione Coponnetto si batte da anni senza tregua contro la criminalità organizzata e la corruzione nel basso Lazio. La situazione purtroppo, piuttosto che migliorare, diviene sempre più pesante. E’ quindi il caso di mettere il dito sulla piaga e dire una volta per tutte basta ad una situazione non più sostenibile che si annida proprio lì dove dovrebbe in primis essere affrontata e combattuta, e cioè nella Procura e nel Tribunale di Latina, che, insieme alla Prefettura dello stesso capoluogo, sembrano costituire un vero e proprio “porto delle nebbie”. Nessuno sembra essere attrezzato e focalizzato alla lotta contro le mafie e la corruzione, che sempre più dilaga!

La Prefettura è sempre più assente e totalmente disattenta da non attivare procedure di commissariamento ai sensi del comma 2 del decreto legge 267/2000 neanche dove l’evidenza della corruzione amministrativa in aree ormai controllate dalla criminalità organizzata è chiaramente nota alle stesse autorità giudiziarie.

La Procura della Repubblica procede alle indagini, quando non archivia, in modo parcellizzato e con affidamento a magistrati diversi, non unificando e integrando i filoni d’indagine neanche dove i fatti cui ci si riferisce mostrano chiaramente l’esistenza in provincia di quel che ripetutamente, e non solo da parte della nostra associazione, è stato definito “un sistema” con protagonisti spesso identici e con un’unica regia. E ciò spesso attraverso un’attività non estranea al determinarsi di tempi processuali lunghi che, insieme alla parcellizzazione, favoriscono il raggiungimento dei tempi di prescrizione.

Il Tribunale di Latina, con i tempi lunghi dei suoi procedimenti, non si pone assolutamente il problema di cercare di ovviare a tutte le problematiche a monte, ma ci mette ovviamente del suo. Importanti procedimenti relativi a diversi anni fa sono ancora alle prime fasi dibattimentali, mentre altri, tra mancate notifiche e tempi lunghi tra una seduta e l’altra, stentano addirittura a partire. Addirittura abbiamo recentemente assistito ad un caso dove, dopo essere faticosamente addivenuti dopo 4 (quattro anni!) alla prima seduta di comparizione in aula, la seduta, saltata per la “solita” mancata notifica, è stata serenamente differita di un altro anno!

Così non si può più andare avanti, a meno di formalizzare la rinuncia ad uno stato di diritto! In questo modo non si combatte l’illegalità e la corruzione e l’Associazione Caponnetto non può non denunziare, nell’interesse di tutti i cittadini onesti, questa situazione che incomprensibilmente viene consentita e tollerata dalle istituzioni!

ASSOCIAZIONE CAPONNETTO