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“A Foggia un candidato sindaco dice che la mafia non controlla le imprese”. L’audizione di Vigilante a Roma

Accorato intervento del giovane manager foggiano sotto scorta dal 2020. Ma in città non tutto è perduto: “Le persone stanno cogliendo il cambiamento, chi non lo sta facendo sono le paraistituzioni”

Di Francesco Pesante 19 Settembre 2023 APERTURA

Nel 2020 io e la mia famiglia abbiamo subito quattro attentati. Viviamo ancora sotto scorta”. Lo ha detto il manager foggiano Luca Vigilante durante un’audizione a Roma davanti alla commissione parlamentare antimafia presieduta da Chiara Colosimo. “Nella nostra comunità persiste una grande preoccupazione – ha spiegato Vigilante, da tre anni sotto scorta dopo le bombe della mafia foggiana alle strutture sanitarie del Gruppo Telesforo -. Eppure lo scorso sabato ho letto su un quotidiano di un candidato sindaco civico che ha affermato che la mafia foggiana non avrebbe la ‘cifra imprenditoriale’ di altre organizzazioni criminali. Secondo questo candidato, i clan non controllerebbero il nostro tessuto economico come fanno altre mafie. Le batterie sarebbero dedite ‘solo’ a usura, prostituzione, droga ed estorsioni. Come se non fosse già abbastanza. Poi ha dichiarato che ci sono gli imprenditori che pagano il pizzo, ma lo farebbero solo per paura e le loro imprese non sarebbero controllate dalla mafia. È normale una dichiarazione del genere da parte di una persona che si è candidata a sindaco in una città sciolta per mafia? Qui a Foggia ci sono vittime, c’è gente ammazzata e nessuno che si indigna”.

Poi Vigilante, membro dell’associazione antiracket di Foggia, ha ricordato la brillante attività repressiva degli ultimi anni: “Finora sono state fatte cose notevoli con sentenze di secondo grado di mafia”. E sulla sua esperienza personale ha ricordato: “Senza pensarci due secondi, in maniera pragmatica spiegai alla mia famiglia che se non avessimo denunciato le minacce estorsive e fosse emersa, invece, una dazione economica che alimenta questi fenomeni saremmo stati interdetti“. Come infatti accaduto ad altri imprenditori locali raggiunti dalle interdittive antimafia della Prefettura di Foggia, più di 100 in pochi anni, 19 soltanto nel 2023.

Qui la mafia è infiltrata al cento per cento. Siamo in una città in cui un’azienda interdetta per mafia aveva persino provato a finanziare borse di studio e costituito associazioni di interessi diffusi senza che nessuno alzasse la mano nonostante indagini e informative di polizia. Giovedì ho esultato quando ho sentito di un imprenditore di San Severo che ha denunciato gli estorsori. Le persone stanno cogliendo il cambiamento, chi non lo sta facendo sono le paraistituzioni”. Qui il video dell’intervento di Vigilante dal minuto 43:50 

fonte:https://www.immediato.net/2023/09/19/a-foggia-un-candidato-sindaco-dice-che-la-mafia-non-controlla-le-imprese-laudizione-di-vigilante-a-roma/