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“A Foggia comandano i Moretti. Gli agguati del 2022 legati a questioni di mafia”. La relazione della DIA

Di Francesco Pesante 13 Aprile 2023 APERTURA

Pubblicata la relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia, periodo analizzato la prima metà del 2022. Focus sul capoluogo dauno e sulle nuove fibrillazioni criminali tra i clan della città

La magistratura e le Forze di polizia stanno assicurando il massimo impegno contro le organizzazioni criminali che operano a Foggia e in provincia”. Così ha dichiarato il Ministro dell’Interno pro tempore in occasione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato alla Prefettura di Foggia il 17 gennaio 2022, cui hanno preso parte il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, i Comandanti Generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza e i vertici della locale Procura della Repubblica e della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Parole ricordate oggi dalla relazione semestrale della Dia, Direzione investigativa antimafia. Il periodo analizzato è il primo semestre del 2022.

La Dia, come sempre, ha ricostruito le mappe criminali di tutte le province pugliesi destinando un lungo capitolo a Foggia. “I violenti attentati dinamitardi consumati nei primi giorni del mese di gennaio 2022 – si legge – hanno indotto le componenti istituzionali a potenziare la strategia di contrasto e ad intensificare l’attività di prevenzione e controllo del territorio. Significativa al riguardo è stata la contestuale nascita (sempre il 17 gennaio 2022) dell’Associazione antiracket ed usura, segno tangibile di una coscienza civile che intende reagire alle inaccettabili pressioni intimidatorie rivolte dai clan mafiosi anche a liberi professionisti, imprenditori/commercianti e rappresentanti delle Istituzioni locali e nazionali”.

Nel semestre di riferimento “continua l’antimafia sociale, serie di iniziative finalizzate a promuovere una sempre più vasta cultura della legalità, per neutralizzare il consenso socio-ambientale che la criminalità a Foggia e provincia raccoglie specialmente tra le fasce sociali più deboli. In questo contesto, numerosi sono stati gli incontri e i dibattiti organizzati nella città dauna in occasione del trentennale dell’istituzione della Direzione Investigativa Antimafia, con il supporto dell’Università di Foggia e dell’Ufficio Scolastico Regionale Puglia – Ambito Territoriale di Foggia”.

La massima attenzione al peculiare contesto foggiano è stata ribadita anche nel recentissimo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 5 ottobre 2022 nel corso del quale il prefetto di Foggia, Maurizio Valiante, ha sottolineato che “saranno intensificati i servizi di prevenzione generale e controllo del territorio in modalità interforze, anche con l’ausilio di reparti specializzati”. L’autorità provinciale di pubblica sicurezza ha anche preso in considerazione i “rischi di infiltrazioni nel tessuto economico da parte della criminalità organizzata, in vista degli ingenti trasferimenti statali destinati al Comune nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

La Dia ricorda che “il panorama mafioso foggiano è composto da diverse consorterie che vengono identificate in relazione al territorio in cui operano: la mafia foggiana (la “società”), la mafia garganica, la mafia dell’Alto Tavoliere e la malavita cerignolana. Le formazioni attuali, pur essendo il risultato di distinti processi evolutivi, mantengono tutte il loro tradizionale carattere ibrido e si presentano profondamente diverse, specie sotto il profilo operativo, dalle tradizionali espressioni mafiose attive nel territorio nazionale. Sul piano strutturale, le diverse organizzazioni criminali foggiane sono costantemente alla ricerca di assetti organizzativi più solidi e strategie condivise, finalizzate al superamento delle instabilità e conflittualità inter e intraclanici per giungere a modelli criminali quali quello della ‘ndrangheta”.

A Foggia, dopo un apparente periodo di tregua tra le tre consorterie mafiose, Moretti-Pellegrino-Lanza, Sinesi-Francavilla e Trisciuoglio-Tolonese, gli equilibri criminali – riporta la Dia – sembrerebbero essere stati destabilizzati dall’esecuzione di alcuni efferati fatti di sangue che hanno coinvolto anche esponenti di rilievo della società foggiana. Il primo episodio, avvenuto il 2 marzo 2022 a Nettuno (RM), sarebbe rappresentato proprio dal tentato omicidio di un boss della batteria Sinesi-Francavilla (Antonello Francavillandr) sottoposto agli arresti domiciliari ed attinto da diversi colpi d’arma da fuoco assieme al figlio minorenne che veniva ferito in modo grave”.

La Dia ricorda che “nel medesimo quadro evolutivo sembrerebbero inquadrabili anche gli omicidi consumati il 25 marzo 2022, in cui è rimasto ucciso un pregiudicato legato alla batteria foggiana dei Sinesi-Francavilla (Roberto Russondr), e quello del 17 maggio 2022 in danno di un elemento considerato contiguo alla citata batteria (Alessandro Scrocco, ucciso davanti al carcere di Foggia, ndr) e legato da vincoli parentali con un elemento di vertice del clan Trisciuoglio-Tolonese. Nel tratteggiato contesto emergono anche altri significativi fatti delittuosi quali l’attentato del 5 gennaio 2022 tramite un ordigno rudimentale che ha danneggiato un esercizio commerciale (“La Magia dei Fiori” in via Guido Dorso, ndr) la cui titolare è legata per vincoli di sangue ad un elemento di vertice della batteria Sinesi-Francavilla. Il 9 gennaio 2022, anche un imprenditore pregiudicato ed intraneo alla batteria Sinesi-Francavilla ha subito danneggiamenti al suo esercizio commerciale (il pub “Poseidon”) ad opera di un elemento organico ad un clan rivale”.

Infine, sul clan Moretti gli investigatori spiegano che “quest’ultima consorteria mafiosa continua ad occupare una posizione di rilievo anche grazie alla sua progressiva espansione nelle aree contermini della provincia quali il Gargano, l’Alto Tavoliere e il Basso Tavoliere, nonché il Molise e l’Abruzzo. Nonostante i vertici dell’organizzazione siano sottoposti a regime di detenzione, l’operatività della stessa sembrerebbe garantita dal connubio di vecchie e nuove leve e dalla stretta saldatura con la compagine Trisciuoglio-Tolonese. Originaria anch’essa di Foggia tale batteria, attiva soprattutto nel traffico di stupefacenti, nelle estorsioni e nel riciclaggio di denaro in attività commerciali, ha sviluppato sinergie con elementi mafiosi della provincia, in particolare, a Manfredonia con il gruppo ex Romito e ad Orta Nova con esponenti della locale criminalità organizzata”.

Fonte:https://www.immediato.net/2023/04/13/a-foggia-comandano-i-moretti-gli-agguati-del-2022-legati-a-questioni-di-mafia-la-relazione-della-dia/