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Il caso Latina in commissione Antimafia

UNA SITUAZIONE NON EDIFICANTE CHE RIGUARDA SOGGETTI INTERNI ALLE FORZE DELL’ORDINE.QUELLO CHE ANDIAMO DENUNCIANDO DA ANNI NOI DELL’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO.VERGOGNA  !!!!

Il Caffè, n. 523 – dal 6 al 12 febbraio 2020

Il caso Latina in commissione Antimafia

Audizione del procuratore Prestipino sulla preoccupante infiltrazione dei clan nella politica con l’obiettivo di guadagnare potere

di Bianca Francavilla

L’audizione del Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Roma, Michele Prestipino, si è concentrata sul basso Lazio e su Latina, terra in cui c’è un proficuo lavoro da parte delle forze dell’ordine per liberare dai clan che con i loro tentacoli sono arrivati nel tempo a invadere ogni settore: imprenditoria, politica, calcio. Nell’audizione in commissione Antimafia Prestipino ha fatto riferimento agli arresti per estorsione e violenza della ex consigliera regionale Gina Cetrone, del marito e di tre Di Silvio. Grazie alle dichiarazioni del pentito Agostino Riccardo, infatti, sono venuti fuori altri lati di quello che accadeva in città.

COMPRAVENDITA DI VOTI “Al di là dei fatti singolarmente contestati – ha detto il Procuratore, accompagnato dai sostituti Luigia Spinelli e Corrado Fasanelli – su questo territorio è emerso, in linea di massima, un utilizzo degli uomini del clan di Silvio per attività di campagna elettorale con un vero e proprio prezzario (servizio di attacchinaggio, di vigilanza sui manifesti affissi e di altri servizi collegati alla campagna elettorale) e, l’aspetto più grave, una vera e propria compravendita di voti curata da componenti di clan di Silvio per conto di alcuni candidati. L’ordinanza è il risultato di questa prima attività”.

OBIETTIVO: POTERE Il precedente di quanto scoperto con gli ultimi arresti sono i modi in cui il clan aveva esercitato il proprio potere a Latina. Parliamo di «reati di estorsioni tipici della presenza mafiosa sul territorio. Ad esempio tutta una serie di estorsioni che non hanno un carattere predatorio, perché quando uno entra in un negozio e si prende un corredo di biancheria e non lo paga e parliamo non di tutto un corredo, ma di un pezzetto di corredo, stiamo parlando di un’ estorsione economicamente quantificabile in pochissimo, trecento o quattrocento euro, però quell’ estorsione è una delle spie più significative della mafiosità. Non serve a arricchire l’autore, ma serve semplicemente a rimarcare il potere criminale sul territorio perché si debba dire io entro qua, sono padrone del territorio, faccio la spesa (che sia un corredo o la spesa al supermercato non ha importanza) e non pago perché io qui sono il padrone e non devo pagare su su un territorio che è il mio».

UN POOL DI MAGISTRATI DEDICATO A LATINA Nell’audizione è stata sottolineata «la consapevolezza della situazione di questo territorio – spiega ancora Prestipino – e del delle necessità nell’ azione di contrasto. Per questo abbiamo costituito un pool specifico di magistrati che si occupano in via quasi esclusiva della azione di contrasto dei procedimenti sul territorio di Latina e del sud pontino ed è l’ unico caso perché abbiamo undici magistrati oltre a me coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia che tendenzialmente non hanno una competenza territoriale, ma si occupano di tutta la materia di competenza proprio perché c’era la necessità di assicurare una presenza costante una continuità anche di conoscenze di sapere sulle organizzazioni criminali della zona. Io ho costituito un pool di magistrati che hanno curato una serie di processi sulle organizzazioni criminali e questo è stato un punto di partenza estremamente importante e significativo per organizzare l’ azione di contrasto».

NON SOLO MANIFESTI Ed ancora è stato spiegato il significato più intrinseco dei nuovi arresti. «I Di Silvio che appoggiano quel tipo di candidato – continua Prestipino – appoggiano quel tipo in cui quella competizione elettorale, poi è chiaro che non è non c’è solo un compenso, ma che questo crea dei rapporti e delle relazioni in base alle quali ci sarà uno scambio di utilità tra i contraenti. Significa anche aiuto a imprenditori di riferimento nei servizi forniture, beni, assunzioni. Non è riducibile questo rapporto soltanto ai manifesti elettorali, si parte da lì e si costruisce un rapporto che arriva appunto anche all’agevolazione dell’imprenditore di riferimento del clan e di tutta una serie di cose che tutti noi che ci occupiamo di queste cose purtroppo conosciamo».

FRECCIATINA ALLE FORZE DELL’ORDINE Infine, frecciatina alle forze dell’ordine. «In queste nostre indagini – spiega ancora Prestipino – abbiamo anche accertato una serie di condotte diciamo non proprio edificanti da parte di appartenenti alle forze dell’ ordine che sono state ovviamente individuate e oggetto di accertamenti nelle sedi di competenza. Questo ci ha consentito di effettuare un ricambio e di impiegare personale più all’altezza e consapevole dei compiti che questo territorio ci impone».