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Commissione “Sicurezza” od “Insicurezza” della Regione Lazio?

Se la Commissione Sicurezza è quella che abbiamo visto in occasione della seduta svoltasi per esaminare la situazione della presenza mafiosa a Civitavecchia, non ne vediamo più francamente l’utilità.

Abbiamo ascoltato con profondo senso di angoscia tesi penose che rivelano il livello bassissimo di conoscenza del fenomeno mafie.

Un suo membro, non contestato da nessuno dei suoi colleghi, è arrivato a sostenere che “la mafia è un problema militare”! (sic).

La Commissione ci è apparsa, insomma, una sorta di vetrina dove taluni membri vanno a fare il loro comizietto senza apportare alcun contributo ai fini della definizione del problema all’esame e, quel che è più grave, senza consentire ad Associazioni considerate “scomode” come la nostra (perché noi denunciamo “fatti” concreti e non ci limitiamo a ripetere luoghi comuni ed analisi sociologiche) di portare quello loro.

E’, appunto, capitato a noi (e non è la prima volta!), gli unici (non è presunzione, purtroppo) veramente a conoscenza della situazione reale sul territorio, ma relegati a parlare per ultimi dopo una serie di interventi –ad esclusione di quelli seri dei Procuratori Capaldo e Deodati-francamente inconcludenti.

L’”antimafia del giorno dopo “, quella che parla di mafia –e molte volte pure a sproposito- quando la mafia si è insediata ed è penetrata dappertutto.

La Regione Lazio ha istituito –ci pare di aver capito- ben 3 organismi che si occupano di lotta alle mafie.

  • la Commissione Sicurezza composta da consiglieri;
  • l’Osservatorio della legalità, composta da esterni cosiddetti”esperti”, ovviamente retribuiti;
  • un terzo organismo di cui non abbiamo capito identità e finalità.

Qualcuno un giorno ci dovrà spiegare cosa, al di là delle analisi, hanno effettivamente prodotto ai fini di un incremento dell’azione inadeguata che gli organi statuali svolgono contro le mafie.