La gravità della situazione nella quale ci troviamo, con le mafie ormai massicciamente presenti nei gangli vitali del nostro impianto economico, politico ed anche statuale, richiederebbe un impegno totale, quasi assoluto e non residuale di tutti coloro che dicono di volerle combattere.
Invece vediamo che non è così, purtroppo.
E questo fa sì che non autorizza nessuno di noi stessi a dichiararci paladini della lotta alle mafie.
E’ una triste considerazione, ma è la realtà.
L’assenza sistematica nei convegni più importanti e nei quali si tratta non di tematiche generiche, ma di strategie e di tattiche da studiare ed applicare nell’azione quotidiana contro le mafie è rivelatrice di un’assenza di una volontà piena di modificare le cose.
Nessuno può obbligare chicchessia a fare delle scelte radicali che cambiano i modelli di pensiero e di azione individuali, ma di fronte alla constatazione della drammaticità della realtà un pizzico di sacrifici in più da parte di chi crede o dice di credere nei valori della giustizia e della libertà non guasterebbe, ad evitare, se non altro, di sentirci anche noi tutti domani complici della vittoria definitiva delle mafie.