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“Redditi gonfiati? Il lato oscuro delle statistiche economiche a Rieti”

L’Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto” denuncia con preoccupazione la narrazione mediatica veicolata da recenti articoli di stampa che celebrano una presunta crescita dei redditi nella provincia di Rieti.

Secondo i dati riportati dal quotidiano Il Messaggero, il reddito medio dichiarato nella città capoluogo avrebbe raggiunto i 24.757 euro, collocando Rieti al secondo posto nel Lazio.

Tuttavia, l’analisi dei dati INPS e ISTAT relativi al reddito disponibile reale, alle pensioni medie e all’età demografica, offre un quadro ben diverso: una provincia ad alto tasso di emigrazione giovanile, con una popolazione anziana e una media pensionistica inferiore ai 14.000 euro annui. 

L’apparente prosperità rappresentata dalle medie fiscali rischia di occultare il vero stato dell’economia locale: molti giovani emigrano, i posti di lavoro sono spesso precari, e la realtà quotidiana di molte famiglie è fatta di redditi bassi o discontinui.

L’Associazione “Antonino Caponnetto” ritiene che sarebbe importante avviare un confronto pubblico sul tema, con la partecipazione delle istituzioni, degli economisti e dei cittadini, e che le statistiche ufficiali siano accompagnate da analisi territoriali più aderenti alla realtà che indaghino anche gli aspetti controversi che hanno concorso a determinare risultati tanto distanti da quanto sopra illustrato.

Al fine di contribuire alla trasparenza, l’Associazione rende disponibile una presentazione grafica dei dati comparati sul proprio sito e canali informativi.

Rieti, 22 aprile 2025

Associazione contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”

Il Referente della Provincia di Rieti

Roberto Fallerini

La Segretaria nazionale

Simona Ricotti