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Lettera del legale del professionista:«Il ragioniere Barone non ha nulla a che fare con la ‘ndrangheta»

«Il ragioniere Barone non ha nulla a che fare con la ‘ndrangheta»

Lettera del legale del professionista. «Quella della Procura è solo una tesi. Mai effettuato investimenti per conto dei clan. E nei giorni scorsi ha presentato una memoria difensiva per chiarire tutto»

23 gennaio 2020

Riceviamo e pubblichiamo da Marco Rigamonti, avvocato di Giovanni Barone, indagato dalla Dda di Catanzaro nell’operazione “Rinascita Scott”.

La ‘ndrangheta non ha nulla a che fare con il ragioniere Giovanni Barone. Quella della Procura di Catanzaro per ora è soltanto una tesi.
Il ragioniere Barone Giovanni, ritiene che ciò, in ossequio ai principi costituzionali debba essere chiaro a tutti, così come dovrebbe, e per questo si è messo a disposizione delle autorità per chiarire la sua posizione fornendo la sua tesi.
Da anni lavora sullo scenario finanziario internazionale, e per questo vanta rapporti societari con importanti gruppi bancari e finanziari a vocazione internazionale, che non hanno nulla a che vedere con la cosiddetta “‘Ndrangheta Calabrese”, o con qualsivoglia altra forma di “Mafia” .
Giovanni Barone dopo aver letto le varie pubblicazioni apparse sulle varie testate giornalistiche, in questi giorni, ha depositato spontaneamente, presso il Comando stazione Carabinieri di Vibo Valentia, una lunga Memoria – corredata da 40 allegati – indirizzata alle autorità procedenti.
Con tale documentata memoria, Barone intende smentire i teoremi degli investimenti per conto della cosiddetta ‘ndrangheta e dimostrare invece come il suo lavoro sia stato svolto onestamente per i propri clienti esteri, con documentazione certa e reale. Nessun investimento infatti è mai stato effettuato da Rag. Barone Giovanni per la cosiddetta ‘ndrangheta né il Rag. Barone Giovanni ha mai rappresentato gli interessi di «un qualsivoglia personaggio calabrese» sia in Italia sia all’estero.
Barone auspica che ciò possa essere chiarito ancor prima di un eventuale processo. I viaggi all’estero del Rag. Barone Giovanni con la ‘ndrangheta non hanno nulla a che fare. Limitatissimi e remoti (anno 2015) sono stati gli incontri con personaggi sospetti, giustificati da ragioni di lavoro poi non concretizzatesi.

fonte:https://www.corrieredellacalabria.it/