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I giovani “amici” industriali

I giovani “amici” industriali

26 Ottobre 2019

Secondo DI FRANCESCO, il quale riferiva notizie apprese da Vincenzo ARNONE, amico e testimone di nozze di MONTANTE e soggetto con il quale quest’ultimo aveva intrattenuto anche rapporti di lavoro, era stato proprio ARNONE a perorare l’elezione del predetto MONTANTE a presidente dei Giovani Industriali di Caltanissetta.

Inoltre, dopo l’elezione, quest’ultimo avrebbe agito al fine di agevolare l’ingresso di ARNONE nell’associazione degli industriali, quale componente del comitato dei “saggi”, che, come verrà spiegato infra, è l’organo dell’associazione che assolve un ruolo importante nella elezione del presidente.

Si riporta uno stralcio dell’ordinanza cautelare (da p. 68), nella quale vengono trascritte testualmente le dichiarazioni di DI FRANCESCO e vengono adeguatamente e convincentemente chiarite le lievi défaillance rievocative sul piano della collocazione temporale degli eventi:

Ricordo, anche, che nel periodo in cui avvennero i fatti che sto descrivendo, erano in corso le competizioni per le nuove elezioni del Presidente degli Industriali di Caltanissetta alla cui carica ambiva Antonello MONTANTE in contrapposizione al gruppo che faceva capo a Pietro DI VINCENZO. In sede di rilettura del verbale, su domanda postami dalle SS.LL., preciso che si trattava per quel che ora ricordo della nomina alla carica di Presidente dei giovani industriali.

So che l’ARNONE era interessato a tale competizione e sponsorizzava l elezione di MONTANTE e proprio per tal motivo aveva anche avuto modo di conoscere Massimo ROMANO.

L’ARNONE supportava l’elezione del MONTANTE in virtù del rapporto di amicizia che intercorreva tra i due e ricordo che ebbe a dirmi anche che si stava interessando proprio per fare eleggere il MONTANTE. Mi consta anche che l’ARNONE, per come egli stesso mi disse, aveva anche un interesse personale all’elezione del MONTANTE poiché puntava a far avere una rappresentanza dell’associazione autotrasportatori – di cui faceva parte – nell’associazione industriali.

Dopo l’elezione del MONTANTE, l’ARNONE mi disse anche che era stato inserito all’interno

dell’associazione industriali come uno dei quattro “saggi così almeno ricordo”.

Va detto, per correttezza, come il DI FRANCESCO avesse inizialmente riferito la vicenda ad epoca successiva all’apertura di un supermercato da parte di Massimo ROMANO in territorio di Serradifalco – in specie agganciandola temporalmente ad un atto intimidatorio che egli aveva compiuto nei confronti del responsabile per motivi che esulano dalla presente trattazione (cfr. sempre verbale del 24.7.2014, in atti) – e, dunque, all’elezione del MONTANTE a Presidente di CONFINDUSTRIA Caltanissetta, per poi precisare che intendesse riferirsi, appunto, agli avvenimenti che avevano condotto all’elezione dell’odierno indagato alla presidenza dei componenti c.d. “junior” della locale associazione.

Del resto che si fosse trattato di una mera iniziale imprecisione del collaboratore può dirsi

ampiamente dimostrato dal fatto che:

quando il MONTANTE venne eletto presidente di CONFINDUSTRIA Caltanissetta (nei primi mesi del 2005), il DI FRANCESCO si trovava in stato di detenzione (sicché alcuna confidenza quest’ultimo poteva aver ricevuto dall’ARNONE su tale vicenda);

inoltre il DI FRANCESCO nel corso dell’interrogatorio aveva anche precisato che, in epoca successiva alla elezione del MONTANTE (cui si riferiva l’interessamento del capomafia di Serradifalco), l’ARNONE gli ebbe a dire che era stato chiamato a rivestire il ruolo di “saggio”, circostanza che induce a ritenere che l”elezione cui si riferiva il collaboratore non potesse che essere avvenuta con certezza in epoca antecedente al marzo del 2001 (momento in cui PARNONE venne ristretto in carcere per l’operazione c.d. “Urano”) considerando anche che, successivamente al suo arresto del 2003, il DI FRANCESCO è poi rimasto ininterrottamente detenuto sino alla fine del 2013.

Del resto, nel corso del verbale di interrogatorio del l7 maggio 2016 il DI FRANCESCO ha ribadito quanto già riferito in precedenza, dichiarandosi certo che l’ARNONE avesse fatto riferimento all’elezione del MONTANTE a Presidente dei Giovani Industriali di Caltanissetta.

Verbale sintetico dell’interrogatorio reso da Dario DI FRANCESCO in data 7.5.2016

A.D.R. La S.V. mi dà lettura di stralcio dell’interrogatorio reso in data 24.7.2015 ed a tal proposito ulteriormente preciso e confermo che facevo riferimento all’elezione di Antonello MONTANTE a Presidente dei Giovani Industriali, dicendomi anche certo della círcostanza.Posso anche dire che dopo l’elezione del MONTANTE l’ARNONE mi disse che era stato nominato, per volere del MONTANTE stesso, come “saggio” o comunque facendo riferimento ad un organismo composto di quattro persone – circostanza quest’ultima di cui sono assolutamente certo – deputato alla risoluzione dei problemi interni a Confindustria Caltanissetta. Ricordo anche che la sede dei Giovani Industriali ove si tenevano le riunioni era al tempo ubicata a Poggio S. Elia.

Orbene, le dichiarazioni di DI FRANCESCO non sono rimaste isolate nel panorama investigativo, essendo risultate convergenti con quelle rese nel novembre del 2015 dal già citato Marco VENTURI, cresciuto all’interno delle associazioni degli industriali all’ombra di MONTANTE e, successivamente, investito dell’assessorato regionale alle attività produttive e della presidenza di

Confindustria Centro Sicilia.

VENTURI, in particolare, membro di Assindustria Caltanissetta (pregressa denominazione dell’associazione nissena degli industriali) dal 1993, rievocava le modalità di elezione di MONTANTE alla presidenza dei Giovani Industriali, segnalandone l’aticipità.

Si richiama, anche qui, il contenuto dell’ordinanza cautelare (da p. 70), nella quale l’esposizione testuale delle dichiarazioni della persona informata dei fatti è preceduta da un loro sunto fedele:

Il VENTURI, infatti, ha dichiarato che:

aveva fatto ingresso in ASSINDUSTRIA Caltanissetta nel 1993 grazie a Pasquale TORNATORE, titolare di una ditta di marketing che curava la pubblicità anche per la sua azienda, la SIDERCEM;

sino al 1996 non aveva praticamente fatto vita associativa ed in quell’anno, verosimilmente tra il febbraio e l°aprile, il MONTANTE venne eletto Presidente dei Giovani Industriali di Caltanissetta.

La nomina del MONTANTE era avvenuta per acclamazione ed egli, così come il TORNATORE, non aveva condiviso quella modalità che aveva, anzi, giudicato alquanto singolare.

Il VENTURI ha anche aggiunto di aver avuto l’impressione che l’elezione del MONTANTE fosse stata “imposta” da qualcuno e ciò perché, innanzitutto, non “vi fu alcun dibattito interno sul nominativo da scegliere come Presidente dei Giovani Industriali Inoltre, da subito, aveva potuto constatare “il timore reverenziale che circondava il MONTANTE allorché, in occasione di divergenze di opinioni che nascevano all’interno del direttivo dei c.d. senior _ ove il MONTANTE partecipava di diritto in qualità di Presidente dei c.d. junior – era sufficiente che lo stesso MONTANTE minacciasse le sue dimissioni affinché ogni questione rientrasse e i dissenzienti rispetto alle sue opinioni facessero un passo indietro, sposando quindi la sua linea che risultava

sempre prevalente”.

Il VENTURI concludeva dicendo di aver percepito, in buona sostanza, che vi fosse “qualcuno” dietro al MONTANTE che non si volesse scontentare.

Verbale di sommarie informazioni testimoniali rese da Marco VENTURI il 12 novembre 2015

A.D.R.: Nel 1993 ho fatto ingresso in ASSINDUTRIA ove venni introdotto da Pasquale TORNA TORE, che all’epoca gestiva una ditta di marketing aziendale che si occupava anche di curare la pubblicità per la mia società, la DELFI successivamente trasformatasi in THAOS

Decidemmo di entrare in ASSINDUSTRIA per avere il sostegno dell’associazione di categoria anche in relazione a problemi dal punto di vista amministrativo che avemmo a seguito di una denuncia anonima e che stentavano a risolversi nonostante i fatti rappresentati fossero del tutto infondati, come poi successivamente riuscimmo a dimostrare.

Il TORNATORE mi presentò Tullio GIARRA TANO e quindi entrammo in ASSINDUSTRIA anche se non riesco ora a rammentare chi firmò la scheda di adesione.

A.D.R..’ La SIDERCEM s. r. l. venne in origine, nel 1982, impiantata da mio padre a Misterbianco, in Via Giacomo Matteotti ove vi era un’unità locale ed anche la sede legale. Nel 1984 mio padre decise di aprire un’unità operativa anche a Caltanissetta, in origine allocata in c.da Xirbi e successivamente, nel 1988, spostata in c. da Niscima.

Nel 1993 spostammo la sede e l’unità operativa di Misterbianco in via Zenia successivamente divenuta via Giovanni Agnelli e, propria a seguito della denuncia anonima di cui ho detto, sempre nel 1993 facemmo domanda per l ‘assegnazione di un lotto all’A.S.I. di Caltanissetta che effettivamente ottenemmo nel 1995 ove quindi venne spostata l ‘unità operativa. Nel 1996, infine, spostammo anche la sede legale della società a Caltanisetta.

A.D.R. Sino al 1996 non ho partecipato praticamente mai alla vita associativa.

In quell’anno avvenne I ‘elezione di Antonello MONTANTE a Presidente dei Giovani Industriali di

Caltanissetta; ricordo che avvenne per acclamazione, ma io e Pasquale TORNATORE non battemmo le mani, sembrandoci una prassi un po’ singolare. In quel momento Presidente di ASSINDUSTRIA Caltanissetta era Francesco AVERNA, poi sostituito, alla fine del 1996 se ben ricordo, da Pietro DI VINCENZO. Ricordo che I ‘elezione del MONTANTE avvenne ad inverno inoltrato e la posso quindi collocare nell’arco di tempo compreso tra il febbraio e I ‘aprile del 1996.

A.D.R. _’ Posso anche dire che l ‘elezione del MONTANTE mi sembrò “imposta da qualcuno ” e da subito ebbi la sensazione che il MONTANTE fosse molto influente all’interno dell’associazione

Ciò posso dire poiché, da un lato, non vi fu alcun dibattito interno sul nominativo da scegliere come

Presidente dei Giovani Industriali. Inoltre ho personalmente potuto constatare il timore reverenziale che circondava il MONTANTE allorché, in occasione di divergenze di opinioni che nascevano all’interno del direttivo dei c.d. Senior – ove il MONTANTE partecipava di diritto in qualità di Presidente dei c.d. Junior – era sufficiente che lo stesso MONTA NTE minacciasse le sue dimissioni affinché ogni questione rientrasse e i dissenzienti rispetto alle sue opinioni facessero un passo indietro, sposando quindi la sua linea che risultava sempre prevalente.

In altre parole ho avuto la sensazione che non si volesse scontentare qualcuno che “c’era alle sue spalle”. Ricordo che ai direttivi di cui ho parlato certamente ha presenziato anche Pasquale TORNA TORE.

Di tenore analogo le dichiarazioni di Pasquale TORNATORE, riprodotte nell’ordinanza cautelare (da p. 72) sia nella forma sintetica che nella loro estensione testuale, cui seguono le considerazioni critiche di questo giudice:

Vi è da rilevare che le dichiarazioni del VENTURI hanno trovato conferma in quelle rese dal già menzionato Pasquale TORNATORE, il quale ha evidenziato che:

aveva conosciuto Marco VENTURI sin dal 1989, avendo rapporti lavorativi con la SIDERCEM già dal 1988, e con lo stesso aveva via via stretto i rapporti sino a divenirne amico. Era stato lui stesso a fare opera di persuasione col VENTURI – così come con Massimo ROMANO e Antonio Calogero MONTANTE – affinché si associasse alla locale ASSINDUSTRIA;

la nomina del MONTANTE a Presidente dei Giovani Industriali di Caltanissetta non fu preceduta da particolari discussioni sul candidato da eleggere e, anzi, alla stessa si addivenne in maniera pressoché unanime;

pur non ricordando, in occasione dei direttivi dell’associazione (tanto dei giovani industriali che dei c.d. “senior”), di minacce del MONTANTE di dare le dimissioni qualora non passasse la linea che egli proponeva, rammentava come questi riuscisse quasi sempre a far prevalere le sue posizioni in maniera piuttosto autoritaria ed a tal proposito specificava che la candidatura del VENTURI alla presidenza dei Giovani Industriali (quale successore dello stesso MONTANTE) venne accettata, nonostante le perplessità sollevate da alcuno degli associati, a fronte della decisa presa di posizione dell’odierno indagato “che espressamente soleva ripetere “o con me o contro di me”.

[…] Orbene, le dichiarazioni di VENTURI e TORNATORE non hanno la capacità di verificare, tecnicamente, quelle DI FRANCESCO sulla sponsorizzazione di MONTANTE, da parte di Vincenzo ARNONE, nella elezione a presidente dei Giovani Industriali.

Esse, infatti, dimostrano soltanto che MONTANTE era munito di una particolare determinazione o autorevolezza nell’esercizio del proprio ruolo associativo, senza che ciò valga ulteriormente a provare che tale determinazione o autorevolezza gli derivasse dall’appoggio riservatogli da ARNONE.

L’analisi dei documenti dell’associazione avrebbe potuto senz’altro rimuovere ogni dubbio sul sostegno offerto da ARNONE a MONTANTE nella sua corsa alla carica presidenziale nell’associazione dei Giovani Industriali e sulla nomina del medesimo ARNONE a componente del comitato dei “saggi” all’interno di Confindustria Caltanissetta.

Tuttavia, come si ricava dagli accertamenti esperiti dalla P.G. (cfr. annotazione di P.G. della squadra mobile di Caltanissetta n. 397/15 del 10 febbraio 2015 e relativi allegati), a seguito dell’accesso presso la sede di Confindustria Centro Sicilia non veniva rinveniva alcun documento, cartaceo o informatico, relativo all’elezione di MONTANTE alla presidenza dei Giovani Industriali di Caltanissetta e alla designazione di Vincenzo ARNONE a componente del comitato dei “saggi”

della locale associazione.

Tutto ciò che, infatti, veniva reperito era la documentazione relativa all’iscrizione delle ditte AUTOTRASPORTI ARNONE Vincenzo & C. s.r.l. e DI. EFFE Servizi di DI FRANCESCO Felicia & C. s.n.c. e la documentazione relativa alla domanda di ammissione presentata in data 1 ottobre 1990 da Gioacchino MONTANTE nella qualità di rappresentante legale della società ITALIA

Costruzioni s. r. l.

Per il resto, nessun’altra società di MONTANTE risultava documentalmente ammessa nell’associazione.

Tuttavia, le modalità della misteriosa evaporazione fisica di tali documenti, certamente imputabile a MONTANTE (vd. infra), finisce per spiegare un incredibile effetto paradosso, costituendo la conferma più vistosa, ex adverso, della precisa volontà dello stesso di detergere l’archivio di Confindustria da ogni traccia che potesse dimostrare, per tabulas, la veridicità delle dichiarazioni di

DI FRANCESCO.

A conferma della correttezza di tale deduzione, giova anticipare, con riserva di approfondimento nel paragrafo che segue, come, in effetti, in un secondo momento saltava fuori, grazie all’opera del giornalista Gianpiero CASAGNI, uno dei documenti cercati dagli inquirenti, che validava l’assunto di DI FRANCESCO secondo cui ARNONE era stato nominato quale “saggio”, all’interno di

Confindustria, all’esito di una procedura nella quale, come vedremo, determinante era stata la volontà di MONTANTE.

Fonte:http://mafie.blogautore.repubblica.it/