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LA STRATEGIA DELLE MAFIE:OCCUPARE TUTTI GLI SPAZI DELL’INFORMAZIONE COMPRANDO GIORNALI ,TELEVISIONI E RADIO,FAR CHIUDERE CON QUERELE E RICHIESTE RISARCITORIE MILIONARIE LE TESTATE CHE NON VOGLIONO PIEGARSI AI LORO VOLERI,TENTARE DI CORROMPERE I POCHI GIORNALISTI LIBERI.
E’ L’ATTACCO FINALE ALLA DEMOCRAZIA ED ALLA CIVILTA’.

Bavaglio, carcere ai giornalisti, querele temerarie: Fnsi proteste in tutta Italia

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Pubblicato: 11 Luglio 2016

toghe rosse spalledi Beppe Giulietti
“Per Ia nuova legge sulla editoria e per cominciare a contrastare le troppe minacce contro i cronisti e il diritto di cronaca..”, questo il filo conduttore della iniziativa promossa dalla Federazione della stampa e che si svolge da lunedì 11 luglio a martedì 12 in tutta Italia.

Da Roma a Bari, da Venezia a Potenza, da Milano a Napoli, da Trieste a Bologna, per citarne solo alcune, si svolgeranno iniziative per sollecitare la rapida approvazione della nuova legge sull’editoria, attualmente in discussione al Senato, e per chiedere che nell’ambito della  riforma del processo civile e della diffamazione, provvedimenti all’esame del Senato medesimo, si proceda finalmente non solo alla abrogazione della pena del carcere, ma anche e soprattutto al contenimento delle “querele temerarie” e alla definizione delle indispensabili misure di sicurezza a tutela di chi opera nel territori presidiati da mafie, malaffare, corruzione.

Nel corso degli incontri le proposte saranno portate al sottosegretario con delega alla editoria Luca Lotti, al presidente del Senato Pietro Grasso, al ministro Andrea Orlando, a decine di senatori che dovranno poi decidere modo e tempi degli eventuali emendamenti e della votazione finale.

Questi provvedimenti sono attesi da anni e non vi è ragione alcuna per continuare a rinviare, perpetuando quella situazione di arretratezza normativa che ha contribuito non poco a far precipitare l’Italia in tutte le  graduatorie internazionali in materia di libertà di informazione.

Se anche questa volta tutto dovesse concludersi con l’ennesimo rinvio, non resterà che che convocare, magari in quella piazza del Popolo a Roma che ha già ospitato uno grande iniziativa contro ogni forma di bavaglio,un appuntamento che  rimetta assieme quanti ancora amano l’articolo 21 della Costituzione, a prescindere da qualsiasi logica di parte, di partito, di schieramento politico o sindacale.

La posta in gioco, il diritto ad informare e ad essere informati, è troppo alta e non può ammettere nuovi rinvii e neppure omissioni o complici distrazioni!

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